«Clementine, non palline arancioni da discount: va recuperato valore»

Michele Campobasso: la concorrenza lievita, consumi in calo dopo le feste

«Clementine, non palline arancioni da discount: va recuperato valore»
"E' stata una settimana caratterizzata da consumi ridotti, come normalmente accade nel periodo dopo le feste. La tendenza riguarda sia il prodotto di primo prezzo, sia quello di qualità". Così Michele Campobasso, responsabile dell'Azienda agricola Francesco Campobasso di Palagiano, in provincia di Taranto, commenta l'andamento commerciale delle clementine in questa settimana. "Dopo le festività – sottolinea – ci sono sempre periodi di flessione dei consumi, poi il mercato riprende".

L'azienda, che commercializza clementine del Golfo di Taranto di qualità premium, ha anche confermato in questi giorni una lieve flessione delle quotazioni nei mercati all'ingrosso. "Le cause – prosegue Campobasso – sono diverse. Innanzitutto, l'inasprirsi della concorrenza con sempre più varietà tardive. Per esempio, sono appena arrivate sul mercato le prime clementine tardive dalla Spagna. In secondo luogo, a causa delle avversità climatiche, la qualità dei frutti ha subito un deprezzamento". La filiera dovrebbe poi provare ad aggregarsi per fare una maggiore comunicazione: "Deve essere il consumatore a preferire il prodotto italiano e capire, quando c'è, il suo valore aggiunto: le clementine rischiano oggi di essere considerate semplici palline arancioni da acquistare al discount al prezzo più basso".

Negli ultimi giorni a Palagiano ci sono state le prime gelate "che impongono necessariamente più tempo per selezionare e offrire al consumatore un prodotto di qualità superiore". L'azienda pugliese ha ancora un mese pieno di commercializzazione e, dal 3 al 5 febbraio, parteciperà con un proprio stand alla fiera Fruit Logistica di Berlino. "In particolare - conclude Campobasso - intendiamo intensificare l'attività in Germania e Svizzera".

Nella foto: le clementine premium dell'Azienda agricola Francesco Campobasso

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