Frutta, il trend delle importazioni Ue nel 2015

Crescite significative per pesche e nettarine (+40%), susine (+36%) e kiwi (+32%), giù mele e pere

Frutta, il trend delle importazioni Ue nel 2015
Secondo i dati Eurostat relativi ai primi 11 mesi del 2015 le importazioni di frutta (escluse le banane) nell'Unione europea sono aumentate dell'1% su base annua, a totalizzare 4,23 milioni di tonnellate.

Le banane raggiungono 4,87 milioni di tonnellate (+3%) e i plantani 78.570 tonnellate (+4%).

Tra i diversi prodotti sono rilevabili ampie variazioni. I tassi di crescita più elevati riguardano pesche e nettarine fresche (+40%, 38.103 tonnellate), susine (+36%, 76.963 tonnellate) e kiwi (+32%, 229.637 tonnellate). Per quest'ultimo articolo, in particolare, ha pesato la forte ripresa delle esportazioni dalla Nuova Zelanda verso l'Ue.

L'arancia registra un incremento del 6% (873.034 tonnellate), mentre mandarini (339.430 tonnellate) e ciliegie (33.131 tonnellate) riportano un +2%.

Il gruppo di frutti esotici formato da tamarindo, maragnone, jack fruit, litchi, sapodilla, maracujá, carambola e pitaya, riporta una crescita del 6%, per un totale di 91.259 tonnellate. Tra i frutti tropicali, poi, occorre segnalare gli aumenti del 14% per la papaya (36.905 tonnellate), dell'11% per l'avocado (313.733 tonnellate) e dell'8% per il trio guaiava, mango e mangostano (265.665 tonnellate).

Ananas, mele, pere e fragole sono i prodotti che registrano le maggiori riduzioni delle importazioni. L'ananas, tra l'altro, è stato uno dei frutti più richiesti con 734.851 tonnellate, in calo del 12% rispetto ai primi 11 mesi del 2014. Il mercato di mele e pere è stato probabilmente toccato dall'aumento delle scorte a fronte dell'embargo russo ma anche dagli effetti del deprezzamento dell'euro. In totale, l'importazione Ue di mele e pere è stata pari a 677.555 tonnellate, con riduzioni dell'8% per le prime e dell'11% per le seconde.

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