Più difficile esportare frutta secca e succhi in Egitto

Servono l'iscrizione in un registro e l'invio di documentazione alla Banca centrale

Più difficile esportare frutta secca e succhi in Egitto
Spedire in Egitto frutta secca e succhi di frutta è diventato molto più complicato a seguito dell'entrata in vigore, il primo marzo scorso, del decreto 992 del 30 dicembre 2015, adottato dal Governo del Paese nordafricano su proposta del Ministero dell'Industria.

La nuova normativa obbliga i produttori stranieri a iscriversi in un registro delle imprese autorizzate a esportare in Egitto, il quale viene gestito e controllato dalla General Organization for Import & Export Control (Goeic). La Banca centrale egiziana, poi, ha da poco stabilito che "tutti i documenti inerenti la spedizione" devono essere inviati dalla banca dell'esportatore alla banca del cliente egiziano.

Oltre alla frutta secca e ai succhi, sono interessate alle nuova regolamentazione le filiere dei prodotti lattiero-caseari, della confetteria, della cioccolata e degli oli grassi e confezionati.

L'Ufficio Ice al Cairo e la Camera di Commercio italo-egiziana stanno prestando la massima assistenza alle aziende interessate alla registrazione. Le nuove norme, tuttavia, rischiano di sostanziarsi in una misura di protezione del mercato locale a causa dell'eccessiva documentazione richiesta dal Goeic. A questo riguardo, negli ultimi mesi la delegazione dell'Unione europea al Cairo si è mossa per evidenziare alle autorità egiziane l'incoerenza delle misure a livello di Ocm e a livello di accodo con l'Egitto. E, stando alle ultime informazioni del Ministero italiano dello Sviluppo Economico, il Paese nordafricano starebbe valutando alcune proposte di agevolazione per i marchi internazionali, come la domanda di registrazione unica.

Maggiori informazioni possono essere acquisite collegandosi al seguente link: http://www.goeic.gov.eg/en/index_R.asp

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