Appio: finocchi, rilancio con le varietà primaverili

L’amministratore della coop lucana Primo Sole fa il punto sulla campagna

Appio: finocchi, rilancio con le varietà primaverili
“La campagna 2015/16 dei finocchi è stata caratterizzata da un surplus produttivo dovuto alle eccezionali condizioni climatiche e colturali di tutte le zone produttrici. La qualità del prodotto è stata medio-alta, proprio per l'assenza di gelo e piogge, ma i prezzi non sono stati remunerativi con perdite di prodotto in campagna. A causa del clima mite di questo inverno, le produzioni sono tutte anticipate, il che fa sperare in un possibile risveglio commerciale nel passaggio dalle varietà invernali a quelle primaverili. Almeno è quanto ci auguriamo per poter equilibrare l'annata finora poco positiva”. E’ il punto sulla campagna dei finocchi di Giuseppe Appio, amministratore della Coop Primo Sole, in provincia di Matera.

A spinta vocazione orticola, su quasi 300 ettari l’azienda produce, tra le colture invernali, finocchi, cavolfiori, cavoli verde e romanesco e, tra le primaverili-estive, peperoni, meloni retato e gialletto, angurie e mini-angurie. A seguire, tutti i principali ortaggi, ma in quantità minori.



Tornando ai finocchi, per i quali la Primo Sole può essere considerata azienda di riferimento sul panorama nazionale, la produzione aziendale è di circa 3.500 tonnellate, ottenuta su una superficie di circa 200 ettari. Il periodo di commercializzazione va da ottobre a maggio, con piccoli quantitativi anche a settembre e giugno.

“Le tipologie di lavorazione – spiega Appio - si adattano alle esigenze dei vari clienti, dal prodotto sfuso per la grande distribuzione organizzata a quello suddiviso in pezzi (da 10, 12 fino a 16-18 per collo) a quello confezionato in vaschetta, peso prezzato o a peso libero. Occupandoci sia di produzione, che di lavorazione e commercializzazione abbiamo potuto gestire il periodo di crisi, grazie anche a una politica di diversificazione della clientela che ci ha portato a stringere rapporti con la gdo estera, perlopiù in Svizzera, Germania, Belgio, Danimarca, Est e Nord Europa. Le nostre vendite sono ripartite per il 60% all’estero e per il rimanente 40% in Italia, equamente suddiviso tra gdo e mercati nazionali”.



Altro prodotto di punta è il cavolfiore che la Primo Sole produce su una superficie di circa 60 ettari, tra bianco (40 ha), romanesco (10 ha) e verde Macerata e verza (10).

“Il mercato attualmente è in ripresa – osserva Appio - con forti incrementi di prezzo dopo un inverno quasi disastroso”.



Fondata nel 1996 da un gruppo di giovani produttori ortofrutticoli, la Primo Sole è da sempre attenta al concetto di “prodotto controllato” lungo tutte le fasi: dalla programmazione delle produzioni e la scelta varietale, all’utilizzo di tecniche innovative, tracciabilità del prodotto per finire con il controllo della qualità.

La lavorazione del prodotto avviene in uno stabilimento di circa 1.600 metri quadrati, dotato di linee di lavorazione e di tre celle frigorifere. Nel 2015 l’azienda ha fatto ulteriori investimenti per la lavorazione del finocchio dotandosi di una calibratrice elettronica che permette di selezionare uniformemente il prodotto, a seconda delle richieste dei diversi canali distributivi.

L’azienda opera secondo quanto stabilito dai principi del sistema Haccp ed è certificata Global Gap/Grasp e Uni En Iso 9001:2008.

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