Se il reparto ortofrutta spinge il beverage

Aumentano profondità e assortimenti in Gdo: il caso Carrefour

Se il reparto ortofrutta spinge il beverage
In questi ultimi tempi sembra chiaro il tentativo di buona parte delle insegne della Gdo di spingere sul segmento "beverage" con relativa esposizione nel reparto ortofrutta. Evidentemente, visto l'aumento di insegne che si cimentano in questa prova, i risultati sono positivi, anche perché in certi casi lo spazio espositivo dedicato è importante. Le referenze proposte per il segmento sono tutte a base di frutta e verdura e da gestire in supporti refrigerati. È molto probabile che parte di queste referenze fossero precedentemente gestite in altri reparti (si pensi alle spremute d'arancia del murale latticini); poi, la scelta di creare un segmento dedicato le ha fatte "migrare" per fase massa critica con altre referenze prettamente acquistate e gestite dall'ortofrutta. 

È quasi un deja-vu rispetto a qualche anno fa (ossia nel periodo tra il 2009 e il 2013), quando l'ingresso degli smoothies a base di frutta fresca aveva fatto nascere a ruota nuove referenze di frullati. Allora, però, il segmento era sfuggito di mano e si era persa la logica distintiva di quei prodotti: ai frullati di pura frutta non pastorizzati da banco refrigerato si erano aggiunti prodotti anche pastorizzati. Il capolinea del segmento è arrivato con l'ingresso di prodotti ambient anche di marche non del fresco. L'ovvio vantaggio di prezzo non ha compensato la perdita di valore aggiunto di un prodotto fresco e, piano piano, il segmento dei frullati si è ridimensionato, fino a rimanere relegato nelle prime referenze fresche di partenza. 

Ma senza massa critica il segmento è sempre stato poco visibile. Almeno fino ad oggi, quando il segmento ha ripreso vigore: ne è un esempio un'esposizione rilevata nel reparto ortofrutta di un Carrefour a Milano qualche settimana fa.

Esposizione in un reparto ortofrutta Carrefour

Beverage in of Carrefour

Il tentativo di comunicare un vero e proprio comparto del beverage in ortofrutta è chiaro. Non tutti i negozi e le insegne dedicano lo stesso spazio – che appare probabilmente un po' sovradimensionato, ad oggi - ma gli assortimenti sono in crescita e lo spazio di conseguenza.
Non si parla più solo di smoothies e frullati, ma la riscoperta delle centrifughe e l'arrivo degli estrattori ha fatto nascere nuovi bisogni e moltiplicato le opportunità in vendita. Già a gennaio 2014 Italiafruit News aveva ipotizzato una ripresa del segmento frullati-smoothies grazie al salutistico (clicca per leggere «SMOOTHIES, IL WEB CONFERMA CHE IL MERCATO ITALIANO E' AGLI ALBORI: IL "SALUTISTICO" FARA' DA TRAINO?»). 

Oggi diciamo che è più la profondità assortimentale a trainare la famiglia, ma è sicuramente il tema salute ad aver dato la spinta a questi prodotti per entrare sugli scaffali. Infatti i mix che più sono in fase di proliferazione negli assortimenti sono quelli a base di frutta e verdura; quest'ultima abbassa la percentuale di zuccheri e aumenta quella di fibre. Inoltre, aumenta la quota di referenze biologiche ed in generale la totalità di quelle presenti ad oggi sono prodotte con tecnologia avanzata che garantisce anche una buona shelf life al prodotto, sopperendo ad una delle pecche di alcuni dei primi prodotti in vendita.

Sembra quindi che ancora una volta l'ortofrutta faccia da «traino» per nicchie di prodotti trasformati in crescita - così come successe per le mousse di mela e frutta - o su cui si vuole puntare perché possono portare valore aggiunto al negozio senza cannibalizzazioni. Monitoreremo il fenomeno e riporteremo un aggiornamento nelle prossime settimane.

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