«Coltivare il futuro» sostiene le imprese agricole

UniCredit e Mipaaf hanno presentato il nuovo programma di credito e formazione per il settore

«Coltivare il futuro» sostiene le imprese agricole
E' stato presentato ieri a Milano il programma "UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro", finalizzato a sostenere gli investimenti e favorire l'accesso al credito delle imprese italiane operanti nel settore agroalimentare, un comparto strategico per il nostro Paese visto che contribuisce per oltre l'11% al valore aggiunto dell'economia nazionale – secondo comparto economico, dopo le costruzioni – raccoglie 2,1 milioni di imprese e dà occupazione a 3,4 milioni di persone.

Obiettivo export
Primo obiettivo del programma è quello di sostenere l'export, come ha evidenziato Federico Ghizzoni, amministratore delegato di UniCredit: "L'agroalimentare – ha detto – deve rappresentare sempre di più l'eccellenza italiana all'estero. A fine 2015 le esportazioni agroalimentari valevano oltre 36 miliardi di euro, con un incremento del 7,4% rispetto all'anno precedente. L'Italia, tuttavia, esporta molto meno dei nostri principali Paesi competitor (Spagna, Germania e Francia) e presenta un potenziale di export da valorizzare ancora molto elevato, come segnala lo stesso fenomeno dell'Italian sounding, stimato intorno a 60 miliardi di euro".

Nuova Finanza per progetti e investimenti
Illustrato nei contenuti da Gabriele Piccini, country chairman Italy di UniCredit e Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, "Coltivare il futuro" garantisce un programma di interventi completo che va ben oltre lo stanziamento di 6 miliardi di euro di nuove linee di credito per il triennio 2016-18. "Queste risorse, utili a sostenere progetti e investimenti – ha evidenziato Piccini – non sono un plafond, ma un vero e proprio target commerciale, declinato sulla rete della banca sino al livello delle singole aree commerciali nei diversi territori da raggiungere".

Nuovo Agribond
UniCredit ha lanciato, infatti, il nuovo Agribond: una tranched cover dedicata alle imprese che, basandosi sulla garanzia pubblica fornita da Ismea e sfruttandone l'effetto moltiplicatore, consentirà l'attivazione di nuove erogazioni inizialmente per 300 milioni di euro, replicabili nel tempo.

Formazione e sviluppo delle conoscenze
Un altro importante pilastro di "Coltivare il futuro" è lo sviluppo delle conoscenze. Nasce, infatti, una Agribusiness School che propone percorsi formativi per aiutare le aziende ad assumere competenze specifiche in materia di finanza, internazionalizzazione, filiera corta, tracciabilità e agricoltura di precisione, in modo da migliorare la nostra competitività sia nei mercati emergenti che in quelli maturi.

Digitalizzazione della filiera
E' stata lanciata, infine, l'iniziativa "Value for Food" che vede anche la collaborazione di Cisco System Italy e Penelope Spa, due importanti aziende leader nelle tecnologie del digitale. "Value for Food" mira, in particolare, a predisporre un'offerta di servizi tecnologici – dalla formazione alle piattaforme digitali – che possa consentire la valorizzazione globale dei marchi italiani e del made in Italy, la tracciabilità e la difesa dalla contraffazione diffusa. 

Martina: "progetto che aiuta soprattutto le aziende agricole"
"Con questo progetto la banca diventa il partner chiave per lo sviluppo delle aziende – ha osservato ministro Maurizio Martina – Il settore agroalimentare può crescere ancora e con il progetto realizzato insieme a UniCredit facciamo un passo decisivo in questa direzione, migliorando il rapporto tra banche e imprese. "Coltivare il futuro" – prosegue il ministro – servirà a fare respirare i comparti agricoli che oggi sono più esposti alla volatilità dei mercati, figlia della globalizzazione, e a supportare le piccole e medie imprese su alcuni fronti chiave come formazione e promozione".

L'evento di presentazione di "UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro" è stato seguito in diretta streaming in 40 città italiane, coinvolgendo complessivamente oltre 1.000 imprenditori italiani.

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