L'Insalata dell'Orto fa leva sui social

Con le linee Flower Mood e Germogli l'azienda veneta spopola online

L'Insalata dell'Orto fa leva sui social
L’anima social dell’azienda l’Insalata dell’Orto di Mira di Venezia è sempre più dinamica e vicina al consumatore. “Visto il riscontro delle nostre iniziative online - dichiara Cinzia Busana, amministratore delegato – abbiamo orientato in questa direzione anche la comunicazione corporate, per affermare il brand online con interventi nel canale social e implementazione della nostra newsletter. A questo proposito, l’iniziativa del Ricettario estivo, promossa principalmente nei social media, ha portato ottimi risultati, con l’iscrizione alla nostra newsletter di un gran numero di utenti, sia per la lingua italiana che inglese”.

“A conferma del trend positivo della comunicazione virtuale – prosegue Busana - abbiamo il riscontro delle statistiche al sito: il 30% degli utenti provengono dalle rubriche (che propongono ogni settimana contenuti diversi, dalle novità aziendali alle ricette, fino alle curiosità sulle varietà, ndr) e da Facebook. Per il futuro consolideremo Twitter e Pinterest, ma già nei prossimi mesi ci saranno nuovi interventi per la presenza online”.



L’interazione “social”, nello specifico quella su Facebook, è utile soprattutto per dialogare con i clienti che chiedono informazioni sui nuovi prodotti della linea “Flower mood” e “Germogli”.

“Per entrambe le linee abbiamo ricevuto buoni riscontri e ci stiamo organizzando per potenziarle e rinnovarle – spiega l’imprenditrice – In particolare, per quanto riguarda Flower Mood, dopo un leggero e prevedibile calo dei consumi nel periodo estivo, ci stiamo organizzando per ampliare l’assortimento dei fiori edibili e per la vendita online di piccole quantità per ristoranti e privati. La linea Germogli, poi, sta crescendo molto bene e verifichiamo molto interesse da parte dei clienti finali, specialmente sui social”.



“In generale – conclude Cinzia Busana – va ricordato anche il buon comportamento del prodotto bio, sia all’estero, dove è già apprezzato da anni, che in Italia.  Ma, biologico o no, in Europa e nel nostro Paese stiamo ampliando il parco clienti, segno che la qualità ci sta premiando”.

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