Se la Gdo tedesca chiama, l'Italia deve rispondere

Il lato positivo del monito di Rewe ai nostri produttori di ortofrutta

Se la Gdo tedesca chiama, l'Italia deve rispondere
Qualità, innanzitutto. Ma anche efficienza, trasparenza, continuità. Sono le parole chiave che giovedì scorso Rewe, il colosso tedesco della grande distribuzione, ha invocato con insistenza rivolgendosi ai fornitori italiani di ortofrutta che hanno affollato la convention organizzata a Macfrut.

Gli acquisti di ortofrutta del Gruppo Rewe nello Stivale avverranno tramite Eurogroup Italia e la neonata Campina Verde Italia, che si occuperà esclusivamente di biologico. Ma andranno fissati gli obiettivi e programmate le strategie. In una parola, “organizzazione”.
Richieste che sembrano “estreme” solo di primo acchito. Proviamo a capire perché.

“E’ un’ottima cosa che il gruppo tedesco si sia presentato in Italia con un’iniziativa importante come quella a Macfrut, perché testimonia l’interesse e la stima che ha nei nostri confronti”, commenta Marco Salvi, presidente di Salvi Unacoa. Che aggiunge: “Interpreto il loro messaggio come uno stimolo per migliorare la collaborazione; si tratta di indicazioni che alcuni nostri agguerriti competitor sono già stati capaci di seguire”.

Per Salvi "se si alza l’asticella della qualità non può che essere un bene per i produttori italiani, che possono dimostrare quello che sanno fare e differenziarsi da altri fornitori".

"Mi sembra che i propositi di qualità e trasparenza nelle forniture, richiamati più volte, siano assolutamente da apprezzare e condividere – osserva Nello Alba, amministratore unico di Oranfrizer – E anche l'investimento in strutture di procurement che stanno sostenendo in Italia, ultima nata la società Campina Verde per gli acquisti bio, rappresenta la conferma dell'interesse di Rewe per le produzioni italiane e una grande opportunità per il fresh-produce italiano".

Insomma, la (nostra) qualità può farci bene. A patto sia mantenuta anche sugli scaffali.

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