Asso Fruit Italia e Frutthera senza frontiere

Partecipazioni a fiere e progetti per conquistare Paesi Arabi e Sud America

Asso Fruit Italia e Frutthera senza frontiere
Vocazione sempre più internazionale per Asso Fruit Italia che sta ponendo le basi per uno sviluppo in Sud America e nei Paesi arabi. Non a caso ha recentemente partecipato, dal 28 al 30 settembre scorsi,  a Expo Alimentaria di Lima dove - come scrive il direttore generale Andrea Badursi nella newsletter aziendale - ha potuto rendersi conto “dei passi da gigante compiuti dall'America Latina, che manifesta la voglia di collaborare e di scambiare”. Non solo dal punto di vista commerciale ma anche sotto il profilo delle tecniche colturali: il Paese peruviano è in prepotente ascesa e guarda con crescente attenzione a temi cruciali come la sostenibilità. In questo senso, la presenza alla rassegna di Lima ha permesso di creare i presupposti per future collaborazioni.

 “C'è voglia di Italia in Perù, e c'è tanta curiosità da parte dell'Europa nei confronti del Perù”, il commento di Salvatore Pecchia, agronomo dell'ufficio tecnico Asso Fruit Italia, e Federico Nicodemo di Frutthera srl, “Il “Made in Italy” è una realtà ben consolidata e il desiderio di collaborare è tanto. L'America latina ha potenzialità grandiose: noi ci siamo e ci saremo…”.



Asso Fruit Italia, inoltre, è stata protagonista alla fiera del Levante di Bari di un evento in cui si è parlato del mercato halal e della connessa certificazione volontaria che offre la possibilità di penetrare in un contesto economico dinamico.  Sharif Lorenzini, presidente per l'Italia della Halal International Authority, ha evidenziato nell'occasione come il mercato islamico esprima numeri imponenti: 700 miliardi di dollari nel mondo, di cui 70 in Europa e all'incirca 5 in Italia. 

Il mercato dei Paesi arabi è importante: la crescita dell’economia dal 2004 al 2014 è stata del 188% per l’Arabia Saudita, 174% per gli Emirati Arabi Uniti, 552% per l’Iraq, 561% per il Qatar, solo per citarne alcuni. Secondo quanto era emerso in un convegno a Macfrut, i consumatori che richiedono il cibo con certificazione halal (che tradotto in italiano significa lecito) sono aumentati del 7% nel 2016 a fronte di un +1% del 2013.

Investire nei Paesi arabi significa favorire un potenziale scambio commerciale in almeno 22 paesi geograficamente poco distanti dall’Italia e va considerata la tendenza demografica della popolazione di fede musulmana che, secondo l’Onu, incrementerà fino a diventare un terzo della popolazione mondiale nel 2025. 

Ma serve un adeguato supporto logistico: ”La nostra partecipazione, in qualità di interlocutore economico, al progetto che vuole la realizzazione di una piattaforma logistica a Grottaglie che sia un ingresso verso Oriente, si inquadra nella più vasta ambizione di essere presenti in quei Paesi, rispettando le loro regole etiche e quelle che attengono alla produzione”, si sottolinea da Asso Fruit Italia. 

 “Occorre adoperarsi con rigore e metodo per creare proprio nel Mezzogiorno un primo importante ingresso verso Est. C'è chi si è mosso ben prima dell'Italia; oggi i prodotti destinati a quei mercati, per la maggior parte, transitano da Rotterdam. Dunque, perché non pensare seriamente allo snodo cargo considerando realtà come l'aeroporto di Grottaglie, il porto di Taranto e la nascente piattaforma  cui sta lavorando la Provincia di Matera?".

Intanto continua l'impegno della realtà con quartier generale in Basilicata sul fronte fieristico: il direttore generale di Asso Fruit Italia Badursi - anche in rappresentanza di Italia Ortofrutta di cui è vicepresidente - volerà a Orlando (Usa) per il Pma in calendario dal 14 al 16 ottobre. Dopo di che, a febbraio, sarà la volta di Fruit Logistica a Berlino.
 
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