Tavolo agrumi: ecco il piano Mipaaf per rilanciare la filiera

Tutela del reddito, lotta alla Tristeza, aggregazione. I commenti

Tavolo agrumi: ecco il piano Mipaaf per rilanciare la filiera
Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali supporta l'agrumicoltura italiana e siciliana e, con il coinvolgimento di tutti i componenti della filiera e delle istituzioni, mette in campo un piano coordinato di azioni strategiche per un grande rilancio del settore. Questo, in sintesi, ciò che è emerso dal tavolo nazionale della filiera agrumicola, tenutosi ieri a Roma nella sede del Mipaaf, presieduto dal sottosegretario Giuseppe Castiglione.

Durante l'incontro, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Regioni agrumicole (tra cui l'assessore siciliano all'Agricoltura Antonello Cracolini, ndr), delle organizzazioni agricole e della cooperazione, delle imprese di trasformazione e di commercializzazione, il sottosegretario Castiglione e i capi dipartimento del Mipaaf Luca Bianchi e Giuseppe Blasi hanno presentato alla filiera agrumicola una serie di proposte operative per un piano unitario di medio-lungo periodo, che prevede innanzitutto il contrasto immediato alla diffusione della Tristeza in Sicilia. Sarà creata, infatti, una struttura di ricerca gestita dal Crea per il sostegno all'attività vivaistica e la fornitura di piante madri certificate. E, contestualmente, saranno supportate azioni per il ripristino del potenziale produttivo con l'obiettivo di creare nuovi impianti su 35mila ettari, con un tasso di ricambio di 5mila ettari l'anno.

Per la riqualificazione, fanno sapere da Mipaaf, "potranno essere utilizzati gli strumenti già esistenti dei Psr e dell'Ocm. Un'attenzione particolare sarà data al sostegno delle produzioni biologiche. Per rafforzare tali misure il Ministero ha deciso di sollevare la questione con Francia e Spagna per chiedere alla Commissione Ue un intervento dedicato agli agrumi che preveda ulteriore sostegno a estirpazione e reimpianto".

Il Mipaaf metterà anche a disposizione strumenti per la tutela del reddito degli agrumicoltori e favorirà l'aggregazione/organizzazione della produzione ("l'approvazione dell'Organizzazione Interprofessionale, ora all'esame della conferenza stato regioni, assume un rilievo fondamentale che può imporre il cambio di passo necessario", sottolinea il Ministero) oltre ad azioni di promozione e comunicazione da sviluppare con la Gdo italiana.

"Con queste proposte – dichiara il sottosegretario Giuseppe Castiglione – vogliamo dimostrare l'assoluta volontà da parte del Governo di portare avanti un piano strategico che consenta un salto di qualità ad un settore così importante. Il tavolo è importante perché abbiamo la necessità di confrontarci e condividere le misure necessarie su cui tutti gli attori in campo sono chiamati ad investire. Queste linee strategiche fondamentali ci consentono di individuare obiettivi chiari per affrontare le criticità che abbiamo davanti. L'attenzione del Ministero è massima e le risorse che abbiamo a disposizione sono preziose, ora il comparto ha bisogno di maggiore organizzazione e coordinamento per il rilancio e la crescita".


Giuseppe Castiglione

"Nell'ultima legge di bilancio – commenta il ministro Maurizio Martina – siamo intervenuti con un taglio di tasse che interessa in particolare gli agricoltori con coltivazioni arboree importanti come gli agrumeti. Per un'azienda agrumicola di 14 ettari parliamo di un risparmio fiscale su due anni che supera i 27mila euro, tenendo conto della cancellazione di Imu e Irap e dell'azzeramento dell'Irpef. Ora dobbiamo avanzare con un cronoprogramma su più anni che dia futuro alla filiera".

"Il tavolo agrumicolo – dice Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia – è un buon punto di partenza perché è emersa la volontà da parte di tutti di fare sistema, a livello nazionale e regionale, anche per provare a risolvere il problema della Tristeza. Ritengo importanti i punti di intervento individuati dal Mipaaf, che comunque dovranno essere approfonditi in sinergia con i territori e con la collaborazione di tutta la filiera. Senz'altro positivo il sostegno al Crea per garantire l'immissione di piante sane nella filiera. Il Distretto agrumi – prosegue Argentati – continuerà a impegnarsi, come sempre, per creare una cultura di sistema sul territorio siciliano".

Presente al tavolo anche Salvatore Parlato, commissario straordinario del Crea. Come spiega Salvo Laudani, presidente di Fruitimprese Sicilia e manager di Oranfrizer, "il Crea sarà messo nelle condizioni di poter fornire piante madri per la moltiplicazione e la propagazione di materiale vegetale. Il clima dell'incontro odierno (ieri per chi legge, ndr) è stato estremamente produttivo, sereno e centrato sulla costruzione dell'agrumicoltura del domani. L'elemento chiave, ora, sarà il coordinamento delle attività tra Governo, Regione, Op e imprese".

Al tavolo anche Unaproa, con il presidente Antonio Schiavelli: l'Unione ha chiesto di definire in tempi brevi un piano strategico d’intervento per l’agrumicoltura italiana che, connettendosi con le direttrici di Politica agricola comune, possa dare le risposte adeguate alle diverse istanze provenienti dalla società civile, dai produttori e dagli operatori economici.

Tra le priorità Unaproa controlli serrati e capillari alle nostre frontiere per evitare l’introduzione di produzioni similari con caratteristiche fitosanitarie non coerenti; sostegno all’internazionalizzazione; sostegno e innovazione di cultivar e di packaging; politiche di forte caratterizzazione dell’agrume Made in Italy.
 
"Siamo convinti – commenta Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta Unione Nazionale – che sia fondamentale fare sinergia per dare una visione di futuro ai produttori agrumicoli. Come Italia Ortofrutta abbiamo chiesto al Mipaaf tre aspetti: certezza dei tempi, chiara indicazione di chi fa cosa e, soprattutto, la necessità di mettere al centro le Organizzazioni di produttori perché dobbiamo assolutamente evitare di disperdere risorse. Riteniamo, in sostanza, che questa strategia comune debba essere orientata alla creazione del reddito degli agrumicoltori".

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