Pomodoro ciliegino siciliano, i numeri della crisi

L'analisi di costi di produzione e prezzi al Mercato di Vittoria: i conti non tornano

Pomodoro ciliegino siciliano, i numeri della crisi
Quanto costa produrre un chilo di pomodoro ciliegino in Sicilia? Domanda apparentemente banale ma sicuramente attuale alla luce della crisi che ha investito il settore. Ovviamente non si ha la pretesa di proporre un conto economico aziendale, che richiederebbe analisi ben più approfondita, ma di capire quali sono i limiti della redditività per le aziende siciliane.

Ascoltando i produttori della zona di Ragusa emerge una situazione a dir poco complessa. Mediamente, i costi di produzione si aggirano intorno a 8.000-10.000 euro per mille metri quadri di serra dedicata a tale coltura, equivalenti a 80.000-100.000 euro/ettaro. Per avere un parametro confrontabile con i prezzi che spunta l'agricoltore, occorre determinare la produttività in modo da giungere al valore in euro al chilo. Se producessimo del pomodoro di Pachino Igp - in questo caso per il ciliegino la resa massima consentita è pari a 70 tonnellate per ettaro - il costo sarebbe di circa 1,20-1,30 euro il chilo; nel caso di un pomodoro ciliegino tradizionale, le produzioni possono salire in maniera importante fino a 90-110 tonnellate ad ettaro, determinando un costo pari a 0,80-1,10 euro il chilo.

A questo punto, resta da capire il prezzo medio percepito dai produttori. Facendo riferimento al listino prezzi mercuriale del Mercato ortofrutticolo di Vittoria e prendendo in esame il periodo che va da novembre 2015 ad ottobre 2016 il quadro che emerge è preoccupante. Il prodotto di qualità intermedia, ha spuntato un prezzo medio pari a 0,68 euro il chilo, mentre il prodotto di categoria extra si è attestato su 0,87 euro il chilo; la merce di qualità inferiore si è collocata a 0,50 euro il chilo.

È evidente come i prezzi siano al di sotto dei costi di produzione con perdite economiche per l'agricoltore davvero ingenti. L'andamento dei prezzi, inoltre, riflette in maniera precisa la volatilità del mercato. Ad esempio il periodo compreso fra febbraio a giugno 2016 e stato particolarmente negativo con quotazioni che difficilmente superavano i 50 centesimi il chilo. Viceversa appena c'è stato un calo dell'offerta dovuto all'avvicendamento colturale i prezzi, nel giro di pochi giorni, sono raddoppiati e a volte triplicati.

Le motivazioni della crisi che attanaglia i produttori di pomodoro sono imputati in primo luogo alla concorrenza del prodotto proveniente dall'estero, venduto a prezzi estremamente bassi. A prescindere dalle ragioni, occorre trovare al più presto una soluzione, prima che il settore collassi.

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