Ascheri si concentra sulle aromatiche bio e superfood

Aloe e lemongrass tra le new entry dell'azienda ligure

Ascheri si concentra sulle aromatiche bio e superfood
L'Azienda agricola Ascheri punta decisa alla produzione di aromatiche biologiche. L'ambiente pedoclimatico nella piana e nelle colline di Albenga, in Liguria, è particolarmente favorevole alla coltivazione delle erbe aromatiche, che crescono forti e fragranti anche senza l'aiuto della chimica. Una vocazione che l'azienda ligure intende valorizzare. “Raccogliamo e lavoriamo fino a 500mila chili di erbe l'anno, dodici mesi su dodici - dice a Italiafruit News Verano Ascheri - e quasi un terzo della produzione è ottenuto senza ricorrere a principi attivi chimici. Ma sul biologico intendiamo accelerare”.

Infatti, sono prodotti e certificati bio: alloro, coriandolo, dragoncello, erba cipollina, finocchietto selvatico, maggiorana, melissa, menta, origano, santoreggia e timo. Gli sforzi dell'azienda oggi sono concentrati su due novità, particolarmente apprezzate dai consumatori attenti alla salute: l'aloe e la lemongrass.



“Stiamo ultimando la procedura per l'accreditamento biologico, quasi un must per due specie che sono già sinonimo di naturalità e benessere. L'aloe ha foglie carnose che racchiudono al loro interno un gel dalle straordinarie proprietà. Il succo contiene 200 composti attivi e oltre 75 nutrienti tra cui 20 minerali, 18 dei 20 amminoacidi necessari all'uomo, 12 vitamine. E poi enzimi, fondamentali per tutti i processi vitali, saccaridi, steroli vegetali e altri ancora. Insomma, un vero superfood! Noi la produciamo tutto l'anno e la vendiamo in buste da una o due foglie”.

Tra le erbe che gli extracomunitari provenienti dalla India e dal sud-est asiatico hanno portato in Italia, c'è anche la lemongrass, che si caratterizza per un fresco e balsamico aroma di limone. Tradizionalmente era impiegata per alleviare i raffreddori, la febbre, i disturbi di stomaco, i reumatismi e oggi è usata per la sua azione antiparassitaria e digestiva.

“Soprattutto - aggiunge Ascheri - si rivela un'erba interessante in cucina, perché si utilizza nella preparazione di zuppe, curry, ma anche torte, creme e macedonie si arricchiscono di un retrogusto particolare, come anche gli infusi. Al momento ne coltiviamo circa mille metri quadrati e la commercializziamo, 12 mesi l'anno, in vaschette da 30 grammi o, in foglia, in confezioni da 10 grammi”.

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