Kiwi, a Verona i conti non tornano

Nel 2016 listini in calo del 30%, produzione in aumento del 9%. La moria imperversa

Kiwi, a Verona i conti non tornano
La Psa attenua i suoi effetti, ma la moria si aggrava (circa mille gli ettari interessati) e i prezzi fanno segnare un sensibile calo (-30%) rispetto all'anno precedente: un 2016 complicato per il kiwi veronese, stando ala fotografia scattata da Veneto Agricoltura. Le quotazioni, alla Borsa merci di Verona, si sono mantenute nel periodo gennaio-maggio 2016 su livelli inferiori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-36% in media), in prosecuzione con il calo dei prezzi osservati negli ultimi due mesi del 2015. Con l’avvio della nuova campagna di commercializzazione i listini sono rimasti su livelli analoghi anche in considerazione di un dato produttivo superiore alle previsioni. Complessivamente il prezzo medio annuo che ne è risultato è stato di 0,90 euro il chilo.

In lieve aumento la superficie coltivata ad actinidia, arrivata a 3.750 ettari (+1,3%), mentre la superficie in produzione mostra incrementi superiori (3.180 ettari, +9,5%): andamenti diversificati che rivelano un sostanziale arresto dell’espansione della coltura  principalmente a causa della “moria”, ma nel contempo manifestano l’entrata in produzione dei nuovi frutteti piantati negli anni precedenti. Sulla base di questi elementi Veneto Agricoltura indica un aumento produttivo di circa il 9% rispetto al 2015, con una quantità complessivamente raccolta pari a 74.800 tonnellate



Intanto si accentua l'impegno per combattere le patologie del kiwi: "Puntiamo a rendere disponibili agli agricoltori i mezzi di contrasto naturali più efficaci per limitare batteriosi e anossia", ha spiegato ieri al quotidiano L'Arena Francesco Fiorato, consigliere incaricato all'agricoltura a Pescantina, uno dei Comuni veronesi più colpiti da batteriosi e moria. "Per rendere più vicino questo risultato è vitale proseguire sulla strada della collaborazione tra i diversi livelli amministrativi, in particolare per sostenere e potenziare l'attività che si sta svolgendo nel campo sperimentale veronese di località Pozzo Moretto".