La rinascita del Fiaschello Battipagliese

Reintrodotto in commercio il tradizionale pomodoro campano

La rinascita del Fiaschello Battipagliese
Grazie all'impegno dell'associazione culturale Arkos il pomodoro Fiaschello Battipagliese è stato recuperato e reintrodotto nel circuito produttivo utilizzando tecniche di agricoltura sostenibile. Il progetto di recupero nasce nel 2013 e nel 2015 parte la prima sperimentazione sul campo e di trasformazione del prodotto. Lo scorso anno, invece, la prima e vera produzione. E per il 2017 ci sono nuovi progetti di crescita.

Due soggetti stanno supportando l'associazione campana in questo percorso: l'Organizzazione di produttori Terra Orti e l'azienda agricola Carmine Raimo, dove il pomodoro viene trasformato.



Il Fiaschello Battipagliese nel luglio 2015 è stato inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali, mentre dall'aprile dello scorso anno fa parte del progetto della Fondazione Symbola “Banca delle Qualità”, volto al rilancio dei prodotti di eccellenza del territorio di Salerno. Infine, lo scorso ottobre, è stato iscritto nel registro nazionale delle varietà di pomodoro da conservazione da parte del ministero delle Politiche agricole.

“Il Fiaschello – spiega a Italiafruit News Lino Mari, uno degli artefici del recupero del pomodoro – era a rischio estinzione: è stato coltivato sino agli anni Sessanta e poi è andato via via scomparendo. E' un pomodoro antico, non ibrido, da sempre apprezzato nel territorio della Piana di Battipaglia e del Sele per il suo sapore dolce, il colore rosso vermiglio, la freschezza della polpa ricca e corposa, il profumo intenso ottenuto dalla maturazione del sole di agosto. Il pomodoro Fiaschello oltre alle caratteristiche di gusto e personalità, ha una ricca concentrazione di antiossidanti come il licopene che lo rendono un alimento utile per chi ama mangiare buono e sano”.

Al momento l'associazione Arkos ha a disposizione un ettari di terreno per la coltivazione del pomodoro, ma a breve dovrebbe vedersi assegnati altri due ettari – un terreno confiscato alla camorra - da parte del Comune di Battipaglia.



“Vogliamo rendere la coltivazione del Fiaschello economicamente sostenibile e ampliare la produzione ai privati. Il 2016 è stato il primo anno di commercializzazione, con una produzione di 12mila vasetti tra passata al naturale e le tradizionali paccherelle, il pomodoro diviso in quattro parti e riposto nel vasetto tal quale. Quest'anno amplieremo la produzione coinvolgendo un socio della Op Terra Orti e proporremo anche il prodotto fresco. Il nostro obiettivo è aumentare la produzione – conclude Mari - e poter essere così appetibili nei canali distributivi. Pensiamo ad esempio a Eataly”.

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