La stampa 3D sostiene i consumi di ortofrutta tra i bambini

Lo dice uno studio dell'Università di Foggia, pubblicato sul Journal of Food Engineering

La stampa 3D sostiene i consumi di ortofrutta tra i bambini
La stampante 3D potrebbe favorire l'incremento dei consumi di ortofrutta tra i bambini. Secondo le conclusioni di uno studio dell'Università di Foggia, pubblicato sul Journal of Food Engineering e ripreso in questi giorni da numerosi quotidiani britannici, le stampanti 3D dovrebbero essere utilizzate nelle scuole, nelle case e nei ristoranti per convincere i bambini a mangiare i frutti e le verdure che consumano meno. Come? Attraverso la creazione di snack vegetali dalle forme più intriganti come quelle di animali marini.

Il lavoro dell'Università italiana si è concentrato sullo sviluppo di un preparato altamente nutritivo, a base di banane miscelate, fagioli bianchi, funghi e latte. Il computer e la stampante 3D hanno fatto il resto, riproducendo la forma di un polipo (in foto). L'accettazione dei bambini, entusiasti, è risultata molto elevata.

"Il nostro snack è composto da ingredienti che sono fonte di ferro, calcio e vitamina D. Alcuni dei cibi proposti non sono apprezzati dai bambini, ma con la forma del polipo tutto è diverso", ha detto al The Times la professoressa Carla Severini, principale autrice della ricerca.

Severini si augura ora che i preparati vegetali per la stampa 3D siano prodotti in massa e acquistati direttamente dalle scuole. E conclude: "Stiamo cercando di individuare anche spuntini a base di insetti, molto ricchi di proteine, ma tradizionalmente respinti da numerosi consumatori occidentali".
 
Copyright 2017 Italiafruit News