Uva da tavola, qualità e competitività

Innovazioni agronomiche e varietali, la strategia della pugliese FraVa

Uva da tavola, qualità e competitività
Se parli di uva da tavola l'Italia è sicuramente tra i Paesi leader del mercato. Ma per accelerare sulle esportazioni e incrementare i consumi bisogna fare i conti con i cambiamenti dei gusti dei consumatori. La necessità di ampliare l'offerta delle uve senza semi, i costi di produzione che aumentano, la concorrenza degli altri Paesi del bacino Mediterraneo, impongono scelte innovative.

Per far fronte alle nuove esigenze del mercato, FraVa - società ortofrutticola pugliese - ha intrapreso con largo anticipo un processo di rinnovamento varietale e agronomico.
Nel recente periodo l’azienda ha introdotto sui mercati nuove varietà apirene costituite in Puglia, tra le quali particolare attenzione ha suscitato la varietà Luisa.
A partire dal 2004, inoltre, è stato avviato un progetto rivolto a sviluppare nuove tecniche di coltivazione, così come spiega il general manager Vito Valenzano. “Ho viaggiato personalmente per i principali Paesi esteri produttori di uva da tavola, studiando sul posto le pratiche di coltivazione più avanzate. Dal 2007, assieme ad agronomi e ricercatori, abbiamo deciso di sperimentare alcune innovazioni nelle nostre coltivazioni. Dopo esperienze e prove di campo sviluppate insieme ai tecnici dell’Agriproject Group, il risultato è stato un risparmio del 30% tra manodopera, consumi di acqua, concimazioni e trattamenti, che ci consente di restare competitivi sul mercato, abbassando i costi di produzione e mantenendo allo stesso tempo un prodotto di primissima qualità”.



Ma quali sono le principali innovazioni agronomiche introdotte da FraVa?
Il sistema di allevamento a Y è una di queste e garantisce un significativo risparmio economico: si riduce l’altezza della fascia produttiva facilitando le operazioni lavorative e riducendo di conseguenza le ore di lavoro necessarie alla defogliazione e al diradamento manuale degli acini. Questo sistema di allevamento permette anche una migliore gestione della luce, importante nei processi fotosintetici della pianta.

Per quanto riguarda gli apprestamenti protettivi l’innovazione è stata quella di porre perpendicolarmente al filare il filo di orientamento del telo, lasciando tal quale il verso del telo sul filare.
Questa modalità favorisce una maggiore circolazione di aria migliorando il microclima del vigneto e riducendo la formazione di condensa e umidità. Sotto l’aspetto economico si ha un notevole risparmio nel costo di acquisto del telo e una semplificazione delle lavorazioni in termini di sicurezza sul lavoro e manodopera specializzata.



FraVa, da oltre 10 anni, utilizza l’inerbimento controllato del terreno, tecnica che favorisce la conservazione della fertilità dei suoli in termini di sostanza organica, accumulo di risorse idriche, riduzione dei fenomeni erosivi, mantenimento della biodiversità. Oltre a ridurre l’impatto ambientale, questa tecnica elimina le spese dovute alle tradizionali lavorazioni del suolo.

La gestione dell’irrigazione è un elemento fondamentale per lo sviluppo della pianta, nonché una delle voci di costo più importanti per un’azienda agricola. FraVa ha optato per il posizionamento dell’ala gocciolante sulla fila, al piede della pianta, favorendo così un appropriato sviluppo degli apparati radicali, oltre che un risparmio idrico ed una maggiore efficienza nell’utilizzo dell’acqua.
Grazie alle nuove tecniche agronomiche intraprese, FraVa dimostra che si può essere competitivi sul mercato mantenendo alti gli standard qualitativi della propria produzione. L’azienda pugliese si rivela ancora una volta una realtà proiettata al futuro, ponendosi come punto di riferimento per tutte quelle imprese che vogliano intraprendere un percorso volto a soddisfare le nuove esigenze del mercato.

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