Quando all'ortofrutta ci pensa Belen

Polemica per il cachet della showgirl al Peperoncino Fest di Diamante (Cosenza)

Quando all'ortofrutta ci pensa Belen
Come capita di frequente, anche in questi giorni Belen Rodriguez è al centro delle cronache. Questa volta, però, di lei si parla per un fatto che tocca da vicino il settore ortofrutticolo. Nello specifico, il peperoncino.

Infatti, secondo una nota diffusa due giorni fa dalla Codacons, polemica sullo sperpero di fondi pubblici, la showgirl avrebbe chiesto un cachet di 60mila euro (poi risultati “solo” 30mila) per partecipare alla 25esima edizione del Peperoncino Festival, organizzato dal 6 al 10 settembre a Diamante, in provincia di Cosenza.

L’Accademia del Peperoncino di Diamante (che ha presentato alla Regione Calabria un progetto per il venticinquennale con la richiesta di un cofinanziamento con i fondi europei, il 65% a carico della Regione e il 35% a carico della stessa Accademia che l’organizza, ndr) ha negato di avere finora ricevuto finanziamenti regionali e annunciato querela nei confronti dell’associazione consumatori, precisando appunto che il compenso fatturato è di 30mila euro. 

Nel successivo botta e risposta, la Codacons ha specificato: “Le cifre sono differenti e di tanto occorre scusarsi. Certo, la fattura da pagarsi entro il 31 agosto 2017, porta la data odierna (21 agosto, ndr) e quindi emessa successivamente alle nostre perplessità e, se fossimo maliziosi, potremmo finanche supporre che tanto clamore ha portato a dimezzare il danno. Le cifre: il compenso per la presenza della nota artista è di 36.600 euro. Di questa somma all’incirca 23mila euro sarebbero a carico della Regione Calabria. Non certo bruscolini”.

Chiamata in causa, anche la Regione Calabria ha dovuto chiarire la propria posizione. “La Regione – ha dichiarato Mario Oliverio, presidente della Giunta – non ha dato contributi specifici per finanziare la partecipazione di showgirl al Festival del Peperoncino di Diamante così come di altre/altri operatori dello spettacolo negli eventi regionali. La scelta del programma delle dieci giornate del Festival, infatti, è di esclusiva competenza dell’Accademia del Peperoncino, organizzatrice dell’evento che, come è noto, è uno dei più partecipati e affermati da anni in Calabria. Ciò precisato, ritengo che la scelta operata in autonomia dall’Accademia del Peperoncino, nell’ambito del programma complessivo giudicato valido e interessante, possa essere discutibile”.

Insomma, c’è di che preoccuparsi. Innanzitutto, se parlassimo davvero di fondi pubblici, possibile non ci fossero attività promozionali più edificanti? E, poi, nell’ennesima estate nera per la frutta estiva, con i prezzi “alle stalle”, c’è davvero bisogno di simili sperperi? Ma il fine, evidentemente, giustifica i mezzi.

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