Nuovo tassello per la Strategia nazionale 2018

Falconi (Italia Ortofrutta): «Ma sarà la circolare applicativa a dettare gli strumenti»

Nuovo tassello per la Strategia nazionale 2018
Il 29 agosto il ministro Maurizio Martina ha firmato il Decreto ministeriale 4969 che adotta la strategia nazionale dell’ortofrutta relativa ai Programmi operativi (Po) attuati dalle Organizzazioni di produttori (Op) e che ora va in Corte dei conti per la registrazione.

La strategia nazionale - che include la Disciplina nazionale contenente le condizioni generali relative alle azioni ambientali - si applicherà ai Programmi operativi delle Organizzazioni di produttori ortofrutticoli e delle loro associazioni dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2022, salvo proroghe. Potrà poi essere adottata sia per i nuovi programmi operativi decorrenti dal 1° gennaio 2018, sia per le annualità residue dei Po in corso che proseguono anche nelle prossime annualità.

“In quest’ultimo caso - spiega a Italiafruit News Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta Unione nazionale - la scelta di passare al nuovo regolamento o rimanere nel vecchio deve essere effettuata entro il 20 ottobre 2017, data ultima per presentare i programmi operativi per il 2018”.

“La strategia nazionale è un documento importante – prosegue Falconi – ma potremmo definirlo di cornice rispetto ai contenuti operativi per i quali dovremo aspettare il Dm e, soprattutto, la circolare applicativa, che detterà gli strumenti veri e propri”.

Visto che a luglio scorso in Conferenza Stato Regioni non è stata raggiunta l’intesa per quanto riguarda le disposizioni nazionali, è stata attivata la procedura d’urgenza per portare il Dm in approvazione nel Consiglio dei ministri. “Pensiamo che il provvedimento non sarà approvato prima della fine di settembre – aggiunge il direttore di Italia Ortofrutta - In ogni caso non sono previsti sostanziali cambiamenti nel testo e, in attesa della formalizzazione giuridica, il documento attuale potrà essere utilizzato per la predisposizione dei nuovi progetti”.

Messa a punto la disciplina ambientale, definiti strategia nazionale e decreto, ora tocca alla circolare operativa, che dice in pratica cosa fare, quanto spendere e come.
Si lavora dunque sulla semplificazione: definendo dei range di spesa per le tipologie di investimenti più comuni sostenute direttamente dai produttori, prevedendo dei rimborsi per incentivare la raccolta scalare di pesche e nettarine, estendendo la confusione sessuale non solo a pomacee e drupacee ma anche al pomodoro in serra contro la Tuta absoluta, rimettendo in pista il discorso degli imballaggi attivi e così via.

Insomma, le nuove disposizioni nazionali prevedono in alcuni casi requisiti più stringenti che hanno però un obiettivo “nobile”. Lo sforzo del Mipaaf insieme alla rappresentanza delle Organizzazioni dei produttori mira a una qualificazione della nostra Ocm o, meglio, “a qualificare le regole – conclude Falconi - e rendere più difendibile, meno attaccabile da Bruxelles la nostra Ocm per quanto riguarda ambiente, spese e Op”.

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