TuoDì, si lavora alla vendita della catena

Intanto ieri è stato raggiunto un accordo sulla cassa integrazione

TuoDì, si lavora alla vendita della catena
Dico-Tuodì, nell'ambito del concordato in continuità, ha avviato il processo di vendita. Nell'incontro tra azienda e sindacati la catena di discount ha espresso la volontà di cedere sette punti vendita ubicati in Liguria, come spiega una nota della Uiltucs. Ma questo sarebbe solo un piccolo tassello della strategia dell'insegna, che vorrebbe pian piano riaprire i 123 punti vendita chiusi temporaneamente facendo ricorso agli ammortizzatori sociali.

E su questo fronte, dopo una chiusura nell'incontro di giovedì scorso, ieri mattina al ministero del Lavoro l'azienda si è detta disponibile ad anticipare ai lavoratori la retribuzione della cassa integrazione. Un cambiamento di posizione che ha portato le organizzazioni sindacali a sottoscrivere un accordo.

"La cassa integrazione per crisi prevista con durata di 12 mesi potrà concorrere a determinare la riapertura graduale di tutti i punti vendita con il conseguente mantenimento in essere dell’occupazione", spiega la Uiltucs in una nota. "La cassa integrazione sarà a rotazione. Il ministero del Lavoro ha ribadito che il riferimento della rotazione è costituito dall’unita produttiva. Ciò comporta che i lavoratori impiegati nei punti vendita temporaneamente chiusi resteranno in cassa integrazione a zero ore fino alla singola riapertura. I lavoratori impiegati nei punti vendita aperti al pubblico saranno messi in cassa integrazione a rotazione con una riduzione oraria massima del 20%".



Sul versante delle retribuzioni pregresse al 10 luglio 2017 e non erogate, al momento non ci sono novità. Il commissario giudiziale interpellato non si è espresso. La retribuzione di agosto verrà pagata regolarmente entro il prossimo 10 settembre.

La vertenza si ammorbidisce in vista dell'importante incontro in programma per il prossimo 19 settembre al ministero dello Sviluppo economico. Ad oggi Dico Spa conta 1.853 dipendenti e nell'incontro al ministero ha illustrato il Piano di risanamento aziendale e di salvaguardia occupazionale che si muove su tre direttrici: concentrazione dell'attività nei punti vendita maggiormente profittevoli, da cui è scaturita la decisione di sospendere l'attività in 120 punti vendita per i quali il piano presentato dalla società prevede la ripresa e la continuazione dell'attività; accordo con i principali fornitori per il pagamento delle merci a 60 giorni; riduzione dei costi di gestione della sede centrale e controllo delle vendite.

Il Sole 24 Ore aveva recentemente pubblicato alcuni numeri relativi al bilancio 2016 di Tuodì: l'ultimo esercizio si è chiuso con 705,6 milioni di ricavi (contro i 754 del 2015) e una perdita di 238,5 milioni. Un rosso dovuto per 192,5 milioni - spiega il quotidiano economico - ad ammortamenti, svalutazioni crediti e svalutazioni delle immobilizzazioni. Sul fronte dei debiti, quello bancario ammonta a 230,6 milioni mentre l'esposizione verso i fornitori è di 222,3 milioni.

Ma Il Sole 24 Ore svela anche come nel 2016 Rewe - che in Italia ha i 350 discount Penny Market - avesse presentato un'offerta per rilevare 80 punti vendita TuoDì. Tuttavia nel dicembre scorso i tedeschi si tirarono indietro al termine della due diligence. Ora, con il concordato, continua la ricerca di un acquirente. Magari sempre tedesco. E il profilo di Aldi viene indicato da più parti come quello giusto.

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