Il Vietnam «apre» alle mele italiane

Dopo le visite ispettive a Vog, Rivoira e Salvi. Via libera a fine 2017? Dichgans: grande chance

Il Vietnam «apre» alle mele italiane
Vietnam più vicino per le mele italiane: Si è conclusa positivamente la recente visita di tre ispettori del Paese asiatico per completare il protocollo di apertura del mercato integrandolo con le condizioni richieste e permettere così di esportare i frutti della Penisola ad Hanoi. E il negoziato potrebbe concludersi già entro la fine del 2017 con la firma del protocollo

L'"ispezione", si legge in un comunicato stampa, si è svolta dal 18 al 22 settembre scorso, ed è stata coordinata da Cso Italy ed Assomela con il sostegno dell’Ice  - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - in Vietnam e in Italia, nell'ambito di un apposito finanziamento destinato, d'intesa con il ministero dello Sviluppo Economico, a facilitare  missioni ispettive sanitarie e fitosanitarie necessarie per l'apertura di mercati dove vigono barriere non tariffarie.
 
Nei cinque giorni di incontri con i tecnici vietnamiti sono state coinvolte tre imprese “campione” per mostrare il sistema produttivo, di lavorazione, conservazione e confezionamento delle mele: in Emilia Romagna l'azienda Salvi, in Trentino Alto Adige una cooperativa del Vog (Marlene) e in Piemonte Rivoira Spa.

 
Gli ispettori hanno verificato l’intera filiera di produzione della mela, riscontrando piena rispondenza alle aspettative delle condizioni vietnamite e - si legge ancora nella nota stampa del Cso - giudicando molto positivamente l’intero sistema. Gli ottimi riscontri potrebbero garantire una rapida conclusione delle pratiche di apertura che potrebbero addirittura consentire la conclusione del negoziato e la firma del protocollo entro fine anno.
 
“Il Vietnam - dichiara Alessandro Dalpiaz, direttore di Assomela  - è un Paese dinamico ed in forte crescita economica che importa mele principalmente dalla Cina, ma la Francia e recentemente anche la Polonia hanno guadagnato l’accesso e stanno assumendo un ruolo crescente". 

I vietnamiti - prosegue Dalpiaz - guardano con interesse alle mele provenienti dalla Comunità Europea "e l'Italia, in questo contesto, offre vantaggi rilevanti; la differenziazione dell’offerta varietale rispetto ai competitor e la qualità del nostro prodotto sono elementi fondamentali che giocano a favore dell’esportazione delle nostro mele in Vietnam e nei restanti Paesi del sud est asiatico, che speriamo di poter raggiungere in futuro”.
L’export di mele in Estremo Oriente è passato nell’ultimo anno da 12mila a 24.730 tonnellate raddoppiando i volumi esportati, stando alle elaborazioni Cso Italy su dati Istat.  
 


“Conclusa questa importante tappa per le mele in Vietnam - dichiara Simona Rubbi, responsabile dell’apertura dei nuovi mercati di Cso Italy - si partirà subito con il protocollo del kiwi  e successivamente con quello delle pere. L’attuale attività sulle mele sarà sicuramente importante come base di partenza per rendere più rapido il percorso negoziale per l’ingresso in Vietnam degli altri prodotti”. 

La visita degli ispettori, caratterizzata dalla sinergia tra ministero delle Politiche Agricole e i Servizi fitosanitari delle Regioni Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Piemonte si è conclusa a Roma, il 22 settembre, con il coordinamento del dirigente del Servizio Fitosanitario Nazionale, Faraglia.

 
Intanto Vog, che ha partecipato ad Asia Fruit Logistica di Hong Kong, punta con sempre maggiore convinzione sul continente: “Le opportunità che derivano dal coprire mercati come l’Asia Orientale e il Sud-est Asiatico sono enormi", spiega il direttore Gerhard Dichgans. "La domanda ricade soprattutto sulle varietà di qualità premium e quelle dal gusto eccellente. Già si sono affermate la Jazz e la Envy, ma vedo anche grande potenziale per la Pink Lady in quest’area. Tra le varietà tradizionali, favorite Gala e Granny". 

"Per potere rafforzare la presenza delle mele italiane, però, sarà molto importante il supporto del Governo italiano", aggiunge Dichgans. "La speranza è che presto potranno essere siglati accordi bilaterali in merito ai protocolli fitosanitari, che ci potranno garantire accesso ai mercati di paesi chiave quali la Tailandia e il Vietnam”. Richiesta parzialmente esaudita, considerando l'apertura vietnamita.

Ad oggi, il Consorzio altoatesino ha clienti a Singapore ed in Malesia. “Per noi – conclude il direttore del Vog – diversi fattori della stagione appena conclusa hanno ostacolato le vendite nel Sud-est Asiatico: primo fra tutti il tasso di cambio, che in alcuni Paesi ha reso le mele europee piuttosto costose. Ma la presenza del Consorzio in questa area rimane una scelta a lungo termine: vedo ancora molte opportunità da sviluppare".