Più import e nuove filiali per Dcs Tramaco

L'Ad Martini: luci ed ombre per le spedizioni di frutta via mare. Il punto

Più import e nuove filiali per Dcs Tramaco
Export stabile, più import, nuove filiali: Riccardo Martini, amministratore delegato di Dcs Tramaco, sintetizza così il 2017 della società tosco-romagnola specializzata nella logistica dell’ortofrutta. “Siamo soddisfatti - dice Martini - dei risultati dei primi dieci mesi dell’anno, nei quali registriamo un buon aumento di spedizioni in importazione e transito ed una sostanziale tenuta dei carichi in esportazione, nonostante fattori socio-economici negativi abbiano depresso alcuni mercati esteri tradizionali di destinazione”.
 
Quali elementi hanno favorito le importazioni di ortofrutta dall’estero?
“Una maggiore domanda per gli agrumi, dovuta ai danni da eventi atmosferici subiti dalle produzioni spagnole ed italiane ma anche all’euro forte, che ha favorito le spedizioni di limoni dal Sud America, dove la produzione è stata abbondante. Anche le patate, da Egitto, Israele e Cipro, hanno fatto segnare un buon andamento fino a Pasqua, per poi scontare il brusco stop della Germania dopo le festività ed un mercato italiano caratterizzato da prezzi bassissimi. Un importante contributo è venuto poi dall'allungamento della stagione dell’uva egiziana in transito per il Nord Europa, favorito dall’entrata in produzione di varietà tardive".



Cosa vi aspettate per la nuova stagione dell’import?
“Fare previsioni sui volumi è diventato praticamente impossibile. Abbiamo visto che eventi atmosferici estremi ormai capitano a tutte le latitudini e ognuno di questi può cambiare  radicalmente gli scenari. Noi pensiamo a prepararci al meglio, cercando innanzitutto di migliorare i servizi sui porti in cui siamo presenti grazie alle sinergie con i nostri partner Del Corona&Scardigli (Dcs). Quest'anno, ad esempio, abbiamo aperto la filiale Dcs Tramaco a Livorno, che è partita molto bene, con buoni volumi di kiwi dal Cile e agrumi da Argentina e Sud Africa. L’obbiettivo  futuro è ampliare ulteriormente la rete di uffici portuali Dcs Tramaco per offrire ai clienti un servizio completo a tutto campo”.

Quale, invece, la situazione e gli scenari per l'export oltremare?
“Per la frutta estiva la stagione non è certo stata esaltante, anche per la mancanza di un mercato molto importante come l'Egitto, colpito del perdurare della crisi economica che ha ridotto il potere d'acquisto del Paese. I transit time molto brevi si sono rivelati ideali per le nostre nettarine, susine ed albicocche, che soffrono viaggi lunghi in container. Anche l'uva sta soffrendo un po’. La speranza è che i cambiamenti varietali in atto nel Meridione d’Italia  contribuiscano a rilanciare questa importante produzione sui mercati d'oltremare”.



È iniziato l'export per pere, mele e kiwi, i frutti più esportati via mare: quali le prime indicazioni, dal suo punto di osservazione?
“Una stagione complicata da tanti fattori che, insieme, compongono un bel mix. Registriamo meno prodotto a causa dei danni provocati da gelate tardive, maltempo e caldo estremo e, di conseguenza, prezzi più alti. C’è poi da considerare l’euro più forte dello scorso anno e la maggiore concorrenza di Paesi come Francia e Grecia. L’export via mare delle mele sta scontando tutte questi fattori, con l’aggiunta di una crisi economica più o meno diffusa in tutta l’area medio-orientale, che rappresenta il mercato di riferimento. Il kiwi è partito bene, con buoni volumi soprattutto verso Nord America, Australia e tutto il Far East: per questo frutto, la Cina è diventata ormai il mercato più importante".

E le prospettive per l’export via mare della frutta italiana?
“Sicuramente buone, perché la produzione sta lavorando molto bene, sia sulla qualità, sia sull’organizzazione, viste le recenti aggregazioni di produttori per lanciare sui mercati nuovi brand che identificano il top di gamma dei nostri frutti. Ci sarebbe bisogno però di più sostegno da parte delle istituzioni perché siamo in forte ritardo, rispetto ai nostri concorrenti, per la definizione dei protocolli fitosanitari bilaterali necessari per aprire nuovi e ricchi mercati alla nostra frutticoltura. Il settore dei trasporti ovviamente guarda con molto interesse alla crescita dell’export ortofrutticolo e quindi sarebbe auspicabile un’azione congiunta delle associazioni dei produttori e della logistica al fine di sensibilizzare ulteriormente governo e ministero competente, nel comune interesse”.


Sopra e nelle altre foto, operazioni al porto di Ravenna. In alto Martini (a sinistra) con il socio Paolo Triossi

Martini, quali novità caratterizzeranno il 2018 di Dcs Tramaco?
“Il nostro impegno si concentrerà nel trovare soluzioni logistiche che garantiscano rotte veloci, sicure ed economiche, perché l’ottimizzazione della logistica è indispensabile per rendere più competitiva la frutta italiana sui mercati esteri. Il tutto senza perdere di vista il servizio e l'assistenza alla clientela. La possibilità di ottenere assistenza qualificata in tutti i continenti e servizi refrigerati door to door, grazie al network di uffici esteri del gruppo Dcs, è una opportunità in più che ora offriamo all’interno dei nostri servizi. Infine, disponiamo di una piattaforma digitale, accessibile dal nostro sito web anche da dispositivi mobili, che traccia tutte le spedizioni ed invia ai caricatori notifiche in automatico sulla posizione dei container in viaggio”.

Copyright 2017 Italiafruit News