Cipolle, italiani alla scoperta delle varietà tipiche

Delfanti analizza il mercato: «Scarsa qualità per alcuni lotti, possibile confusione sui prezzi»

Cipolle, italiani alla scoperta delle varietà tipiche
Magazzini pieni di cipolle con qualche lotto di scarsa qualità - a causa di sporadiche piogge cadute in Piemonte ed Emilia-Romagna durante la fase di raccolta - che dovrà essere inevitabilmente destinato all'industria di trasformazione. E' questa la situazione che oggi si registra nel mercato nazionale della cipolla.

"Alcuni lotti stoccati presentano, a seconda delle zone di raccolta, un problema di qualità e questo potrebbe generare nei prossimi mesi un po' di confusione sui prezzi" spiega Francesco Delfanti, titolare della Delfanti Trade, azienda piacentina specializzata nel confezionamento e nella commercializzazione del prodotto.

"E' anche vero, però, che se avremo una riduzione delle quantità con qualità conforme, Gdo e mercati all'ingrosso dovrebbero riconoscere un prezzo superiore a questi prodotti. Oggi è molto difficile fare previsioni, a parlare sarà il prosieguo della campagna commerciale e l'andamento dei consumi".

Francesco Delfanti

Intanto, "in questa fase - sottolinea Delfanti - le quotazioni, rispetto al periodo di inizio raccolta, sono salite di pochi centesimi di euro".

Il consumo di cipolle, osserva l'operatore, ha registrato negli ultimi anni un andamento stabile ma si stanno affermando sempre più prodotti tipici. "Una delle ultime tendenze - dice - è la scoperta di nuovi sapori in piatti tradizionali della cucina italiana con varietà tipiche quali, ad esempio, le cipolle Slow Food di Acquaviva (Puglia), Certaldo (Toscana), Giarratana (Sicilia), Montoro (Campania) e, naturalmente, la rossa di Tropea (Calabria), diventata ormai la regina in estate. Un crescente interesse si può registrare anche per le cipolle Piacentine tutelate da marchio colletivo geografico".

Nella foto in alto, la cipolla di Certaldo, presidio Slow Food
 
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