Ecco il nuovo impianto dell'Op Agricor

E' dotato di tecnologia Unitec e dedicato a melagrane e bio

Ecco il nuovo impianto dell'Op Agricor
Tecnologia e innovazione per rispondere nel modo migliore alle richieste della Grande distribuzione e alle aspettative dei consumatori. L'Op Agricor lunedì scorso ha presentato ai propri soci i nuovi impianti di lavorazione destinati alle melagrane e ai prodotti biologici, collocati nella zona industriale di Corigliano Calabro (Cosenza). Gli impianti dell'azienda calabrese sono dotati della tecnologia di Unitec, con strumentazione dettagliata per la selezione qualitativa delle albicocche.



"Nell’occasione si è tenuta anche la benedizione dell’Op da parte del vescovo Francesco Savino - racconta il presidente Natalino Gallo - che abbiamo il piacere di avere non solo tra i soci della nostra cooperativa con l’azienda agricola bio Terzeria, ma anche sempre vicino a tutte le nostre iniziative".



Nella serata si è tenuta la tradizionale cena sociale con la presenza quasi unanime dei 63 soci e dei loro familiari. Inoltre, hanno partecipato all’evento i dirigenti dei due istituti di credito sostenitori dell’iniziativa imprenditoriale. "La cena sociale è da sempre voluta per approfondire i legami tra soci - aggiunge Gallo - affinché siano favoriti percorsi di crescita che non siano solo di natura economico-imprenditoriale".



Dopo aver illustrato i programmi futuri della Op, che in questa stagione ha lanciato il brand Eccelsa per le albicocche rosse e Granrossa per le melagrane, il presidente di Agricor ha voluto sottolineare il rapporto di elevata fiducia che alcuni importanti clienti hanno mostrato verso la cooperativa, dopodichè ha presentato il progetto Gallo Rosa. Si tratta di una convenzione con un centro diagnostico per lo screening preventivo senologico, dedicato a tutte le collaboratrici e socie, oltre che la prossima installazione di due defibrillatori - con relativa formazione di personale interno per uso degli stessi - in collaborazione con l'Associazione Amici del Cuore.



Due iniziative per rimarcare il ruolo sociale dell'impresa e dell'imprenditore. Su questo è intervenuto anche monsignor Savino che ha voluto evidenziare, ricordando la teoria dei fini di Machiavelli e quella dei princìpi di Max Weber, come sia difficile fare impresa nel rispetto della legalità e della dignità di tutte le persone coinvolte (dipendenti, soci, fornitori, clienti) e come l'impostazione cooperativistica, nel lungo periodo, sia sempre la formula più idonea di sviluppo e di crescita per la collettività.

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