Extracoop: il reparto ortofrutta gioca sulle emozioni

Attrazione e assortimento nel nuovo concept dell'insegna

Extracoop: il reparto ortofrutta gioca sulle emozioni
L'ipermercato interpretato con una logica diversa. Una nuova veste in cui gli spazi si arricchiscono di tanti punti di interesse specializzati, con aree di passaggio ampie e un design essenziale ma curato. Ecco, in estrema sintesi, il nuovo format sperimentale di Coop Alleanza 3.0: quell'Extracoop su cui si è alzato il sipario a inizio dicembre.

Tre sono gli Ipercoop contemporaneamente trasformati in Extracoop: il GrandEmilia di Modena, l'Esp di Ravenna e il CentroNova a Villanova di Castenaso (Bologna) che è anche il negozio visitato da Italiafruit News a gennaio e per il quale oggi proponiamo l'approfondimento sul reparto ortofrutta.



Già dal layout del negozio traspare la volontà di Coop di dare centralità all'alimentare. Il food e il fresco in particolare, infatti, occupano la parte centrale della superficie di vendita, con l'ortofrutta che si posiziona nel cuore nevralgico del negozio, attorniata dai alcuni punti di grande attrazione, come sushi bar, show kitchen e area ristoro. Tutto attorno si trovano i reparti del non food, dell'hi-tech, la libreria e i negozi dopo le barriere cassa.



Entrando nell'ampio layout dell'ortofrutta è possibile notare un'area centrale, opposta alle barriere cassa, occupata dall'area servita e il salad bar con ben 70 referenze, 20 di ortofrutta a vendita assistita e 50 di IV Gamma, frutta e verdura preparate in loco dagli operatori. Sempre centralmente, nella parte però più vicina alle casse, si trovano i supporti espositivi dedicati al biologico (proposto principalmente con modalità di vendita sfusa per 60 referenze sulle 80 totali) e l'area per il promozionale. La sezione destra del layout, nella parte bassa vicino alle casse, è dedicata alla IV e V Gamma con 120 referenze, di cui 30 di piatti pronti (una notevole profondità assortimentale). Insieme alla IV-V Gamma troviamo il secco, con un assortimento notevole e che conta quasi 400 referenze.

La particolarità che abbiamo notato nelle scelte assortimentali per questa categoria è il focus verso i piccoli formati snack. Nella parte alta del layout troviamo quattro isole di frutta, due a destra del salad bar e due a sinistra, mentre alla verdura sono dedicate altre quattro isole nella parte bassa sinistra del layout, vicino alle casse.



L'assortimento di ortofrutta convenzionale conta 180 referenze (70 di frutta e 110 di verdura), tutte fuori frigo. Il reparto, quindi, nel complesso può contare su un'esposizione di ben 840 prodotti disposti su supporti espositivi tradizionali, se parliamo della IV e V Gamma industriale e del secco (murale refrigerato a sei ripiani nel primo caso e murale non refrigerato a otto ripiani nel secondo), mentre per l'area centrale servita, per il biologico e per l'ortofrutta convenzionale sono stati scelti dei supporti abbastanza innovativi rispetto alle consuete scelte del retailer.



La principale particolarità è la verticalizzazione degli spazi. Per l'ortofrutta convenzionale i supporti si sviluppano su due livelli espositivi e una base di stoccaggio con ruote (quindi facilmente gestibile). L'area servita e il biologico sfuso self service (con la sua bilancia dedicata) utilizzano strutture espositive composte da materiali con tonalità più calde rispetto alle isole del convenzionale e sfruttano tre livelli espositivi.

Sembra, quindi, che anche il reparto ortofrutta mantenga le promesse di cambiamento, coerentemente al nuovo concept degli ipermercati di Coop. La rivoluzione messa in atto è, ad oggi, quasi d'obbligo per rilanciare un format che da anni sta sempre più faticando nella Gdo italiana. Trasformare le grandi strutture a libero servizio in un insieme di punti di attrazione rende la spesa un qualcosa di più esperienziale, che si contrappone al concetto di spesa razionale che invece deve ancora coinvolgere le strutture medio-piccole (poiché è questo che cerca il consumatore in questo tipo di negozi). Le grandi strutture, invece, non possono mirare a una spesa snella e veloce (anche solo considerando il tempo necessario per le aree di percorrenza), quindi per attirare i clienti è necessario rendere il processo di acquisto un qualcosa di estremamente piacevole. E con questo nuovo concept l'obiettivo sembra centrato.

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