Per Monsanto Bayer rinuncia a Nunhems

Divisione sementi a Basf. Il colosso tedesco punta a chiudere «l'operazione americana» entro giugno

Per Monsanto Bayer rinuncia a Nunhems
L’obiettivo di Bayer, colosso chimico-farmaceutico tedesco, è chiudere l'acquisizione dell'americana Monsanto nel secondo trimestre di quest'anno. Lo ha dichiarato esplicitamente il Ceo, Werner Baumann, alla recente presentazione dei dati di bilancio nella propria sede di Leverkusen.

Per portare a casa l'operazione annunciata a settembre 2016 - evitando così problemi con l’Antitrust Ue, che aveva evidenziato i rischi di leadership assoluta del nuovo gigante - Bayer mette in vendita Nunhems, la divisione dei vegetable seeds presente in una quarantina di Paesi, anche se “preferiremmo non venderla, perché è un business che va bene”, ha detto Baumann.
Da qui l'accordo del valore di 5,9 miliardi siglato nel 2017 con il gruppo chimico Basf per la vendita di una parte delle attività che fanno capo all'unità Crop Science, nel momento in cui andrà in porto l'acquisizione del gigante agro-chimico americano.

La decisione della multinazionale tedesca, dunque, è orientata ad agevolare la fusione con Monsanto: non a caso, le Autorità di Europa e Stati Uniti devono ancora dare il via libera all’operazione, valutata 56 miliardi di euro. E, se dal Brasile, uno dei mercati più importanti per l'agricoltura, è arrivato in questi giorni l’ok, per la risposta definitiva della Commissione Europea bisognerà attendere il 5 aprile.



Intanto, sul fronte dei conti, Bayer archivia il 2017 con un fatturato pari a 35,01 miliardi di euro (+1,5%) e utili per 7,3 miliardi, in crescita del 61,9%.
Escludendo il Brasile (con i volumi fermi a causa dell'alta percentuale di giacenza sul mercato, ndr), nel 2017 le vendite globali sarebbero salite del 3%, con una crescita del mercato europeo dell'1,5% e nord-americano del 6%. Se il segmento Crop protection risente della situazione brasiliana, Bayer ha registrato un aumento del 2% nell'Animal health, del 14% nell'Environmental science e del 9% nel segmento sementi.

“Insieme a Monsanto – ha concluso Baumann - potremo essere ancora più innovativi. L'acquisizione sarebbe benefica per gli azionisti, perché stiamo creando una società focalizzata sull'agricoltura con incredibili prospettive di crescita, e per gli agricoltori di tutto il mondo, perché costruiremo un portafoglio di prodotti ancora più tarato sulle loro esigenze. Ma positiva anche per la società in generale, perché con Monsanto possiamo dare un maggiore contributo nel garantire cibo per tutti”.

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