Crediti, la mappa dei rischi su scala mondiale

Atradius: agroalimentare sempre più dinamico, peggiora la situazione in Tunisia

Crediti, la mappa dei rischi su scala mondiale
“Il settore agroalimentare ha sofferto in passato la mancanza di ricambio generazionale, ma adesso è in atto un più rapido rinnovamento che si traduce tra le altre cose nella crescente attenzione a mercati alternativi e quindi a partnership utili per approcciare efficacemente e in sicurezza aree e aziende estere”. Alberto Triggiani (nella foto), responsabile marketing ed Intermediari di Atradius, tra i principali Gruppi a livello mondiale nell’assicurazione del credito commerciale, fideiussioni e recupero crediti, inquadra così lo sviluppo del business legato all’agrifood. Atradius lo scorso febbraio ha stretto un accordo con Fedagromercati per l’assicurazione del credito contro il rischio dei mancati pagamenti che l'ha fatta "sbarcare" nel comparto ortofrutticolo.  

“Il 10% del portafoglio Atradius in Italia, oggi, riguarda il food - ha spiegato Triggiani in occasione del Macfrut - mentre nel mondo la nostra società copre transazioni commerciali per un valore di ben 50 miliardi di euro. Cosa serve per avere successo sul mercato internazionale oggi? E’ fondamentale approcciare i mercati in maniera struttura e per questo serve un partner che aiuti ad affrontare le tante sfide in modo attento, un partner che sia capace di indirizzare le aziende verso interlocutori esteri sicuri sotto tutti i punti di vista”. 



Recentemente Atradius ha diffuso la mappa del rischio Paese relativa al primo trimestre dell’anno (nell’immagine sopra); l’Italia si conferma nella fascia di rischio basso-moderato al pari della Spagna (un gradino sotto Austria, Svizzera, Francia, Germania e Olanda), mentre tra i Paesi in cui è cambiato lo scenario spiccano, a livello planetario, Nicaragua, che ha migliorato il proprio “profilo” e Tunisia, dove invece l’instabilità politica ha peggiorato il quadro generale e di conseguenza i rischi per le aziende che già lavorano o sono intenzionate a lavorare con il Paese nordafricano aumentano.

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