Cipolla rossa, la Calabria guarda all'aggregazione

Il presidente Laria: «C'è la volontà di crescere tutti insieme intorno al prodotto Igp»

Cipolla rossa, la Calabria guarda all'aggregazione
Il territorio della "Cipolla rossa di Tropea Calabria Igp", tipicità coltivata nella fascia costiera delle province di Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza, guarda all'aggregazione come strumento di crescita. Nelle tre province, secondo i dati del Consorzio di tutela dell'Igp, si coltivano a cipolle più di 700 ettari, con l'intero indotto che garantisce lavoro a più di seimila persone.

"La nostra filiera - spiega il presidente Giuseppe Laria - è composta da aziende che da oltre 30 anni commercializzano il prodotto in maniera indipendente. Oggi, però, c'è la volontà di unirsi per continuare a fare sempre meglio, a partire dalle aziende agricole che dimostrano uno spirito molto positivo".
D'altra parte, l'apertura verso l'aggregazione è la naturale conseguenza agli sforzi congiunti che produttori e confezionatori hanno compiuto per offrire - con successo - la Cipolla rossa di Tropea Igp durante tutto l'anno.



In questi giorni è in pieno svolgimento la campagna della cipolla da serbo, venduta sia intrecciata che scollettata con il bulbo. "Si tratta - evidenzia Laria - di una produzione stagionale disponibile da maggio a settembre. Non gestiamo mai di scorte di magazzino, ma puntiamo sulla freschezza. I produttori, dopo la raccolta, seccano il gambo al sole per quindici giorni. Naturalmente, solo il prodotto di massima qualità può essere fregiarsi dell'Igp. Le condizioni climatiche nelle ultime settimane non sono state favorevoli, con piogge continue che hanno determinato una parziale riduzione delle quantità commercializzate rispetto al medesimo periodo del 2017".

Il secondo segmento di business è rappresentato dal cipollotto, la cui campagna volgerà al termine a metà luglio, per poi riprende a settembre con la nuova stagione. "Il bilancio è positivo - sottolinea ancora il presidente del Consorzio - Anche in questo caso, però, il clima piovoso di giugno ci ha un po' penalizzato nei volumi di vendita, dal momento che parliamo di un prodotto estremamente delicato".



"Nel complesso, quindi, quest'anno le quantità commercializzate a marchio Igp potrebbero scendere rispetto ai 280mila quintali commercializzati nella campagna precedente".

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