Inversione di tendenza sullo spreco alimentare

Inversione di tendenza sullo spreco alimentare
Spreco alimentare, l'inversione di tendenza sembra confermata: sei italiani su dieci dichiarano di gettare il cibo ancora commestibile solo una volta al mese (17%), o
addirittura più raramente (43%). Il 16% butta alimenti buoni una volta alla settimana e il 15% ogni due settimane. Ma quasi tutti, il 92%, si sentono tristi e in colpa quando si ritrovano a gettare il cibo. Solo il 7%, meno di un italiano su dieci, si dichiara indifferente davanti allo spreco alimentare che ha procurato. E complessivamente quattro italiani su dieci (il 39%) dichiarano di sprecare meno di due anni fa.

Sono alcune anticipazioni dai dati del Rapporto 2018 dell'Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg, monitorati per la nona edizione della campagna Spreco Zero presentata ieri mattina a Roma all''Anci.
"Ma i dati reali sullo spreco, misurati attraverso il progetto Reduce e I Diari delle famiglie italiane, parlano ancora di tre chili di cibo pro capite ogni mese gettato nella spazzatura - spiega il docente e agroeconomista Andrea Segrè, fondatore della campagna - In termini di costi, rapportato alle famiglie italiane questo si traduce in 8,5 miliardi di euro gettati ogni anno, lo 0,6% del Pil. Lo spreco si batte prevenendolo e solo una capillare campagna di educazione alimentare può favorire la svolta culturale".

Con la campagna Spreco Zero 2018/2019, che si concluderà il 5 febbraio 2019 a Roma in occasione della sesta Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, riparte anche il Premio Vivere a Spreco Zero, promosso insieme al ministero dell''Ambiente attraverso il progetto 60 Sei Zero, e in collaborazione con Anci, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, e il network di buone pratiche Sprecozero.net. Un circuito di sensibilizzazione rivolto a enti pubblici, aziende, scuole e cittadini, sostenuto da Camst, Conapi Mielizia, Alce Nero, Istituto Italiano Imballaggio e Giò Style, e dalla media partnership di Radio2 Rai.

"Spreco Zero 2018/2019 riparte dal Premio Vivere a Spreco Zero", spiega il docente e ricercatore Luca Falasconi, coordinatore del progetto 60 Sei Zero. Interlocutori di riferimento Comuni e Regioni "che invitiamo a volersi candidare segnalando le buone pratiche promosse nell''area amministrativa di riferimento per la prevenzione e il recupero degli sprechi alimentari. Ma come sempre ci rivolgiamo anche alle aziende, alle scuole, ai cittadini per sensibilizzare a 360 gradi intorno a un tema centrale per il futuro del Pianeta", aggiunge Falasconi.

Promuovere e condividere le buone pratiche di prevenzione degli sprechi alimentari adottate sul territorio nazionale da soggetti pubblici e privati, valorizzando le esperienze più rilevanti e favorendone la diffusione sul territorio: questo l''obiettivo del Premio Vivere a Spreco Zero 2018 che conferma, dunque, le categorie Imprese, Amministrazioni Pubbliche e Scuole.

Fonte: AdnKronos