Frutta, Minguzzi: prezzi buoni solo sui grossi calibri

Frutta, Minguzzi: prezzi buoni solo sui grossi calibri
Di ritorno da Fruit Attraction Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia Romagna, fa il punto sull’andamento della campagna della frutta autunnale. “Le mele avevano iniziato con ottimi prezzi grazie ad un vuoto di mercato. Oggi che siamo all’80% del raccolto con calibri medi si conferma un buon interesse per i calibri 75+, mentre segnano il passo i calibri più piccoli; non parliamo poi delle seconde scelte con valori vicini allo zero. Le pere, Abate in particolare, hanno buoni prezzi per i calibri 70+ con prezzi di vendita del lavorato da 1,25 a 1,40 euro. In difficoltà invece i calibri più piccoli. Aggiungo anche che c’è una buona percentuale del raccolto di pere rovinate dalla cimice asiatica, che si sta dimostrando un vero flagello per tutta la nostra frutticoltura. Infine, l’interesse sul kiwi è limitato ai calibri medio grossi e solamente per la prima qualità e sui prezzi in campagna per il 70+ vi potranno essere oscillazioni anche di 25 centesimi con una media di 0,50 euro il chilo”.

Nel giudicare il salone madrileno Minguzzi si dice “impressionato dalla crescita della fiera sia come espositori che visitatori. La presenza massiccia di espositori dai Paesi latino-americani la rende una vetrina unica soprattutto per il prodotto esotico. Per l’Italia è stata l’occasione di lanciare anche nuove varietà di mele prodotte anche nella nostra regione. Come presidente di Fruitimprese Emilia Romagna ho incrociato molti nostri colleghi e produttori della regione alla ricerca di qualche nuovo prodotto o sistema innovativo”.

Continua Minguzzi: “Il mercato spagnolo si conferma importante per la nostra frutta: cresce la domanda di kiwi, ma anche di mele e pere e di tutta la gamma del biologico fresco e di IV gamma. La Spagna è uno sbocco importante per le nostre produzioni, in particolare mele, kiwi e uva da tavola. Nell’ultimo triennio sono state esportate in Spagna mediamente oltre 180mila tonnellate di ortofrutta fresca, mentre per gli ortaggi l’export italiano è sostanzialmente stabile, attorno a 11.000 tonnellate annuali (dati Cso Italy) “.

Madrid si conferma un appuntamento ormai imprescindibile per il mondo produttivo italiano e settori connessi (macchine, tecnologie, ecc) “anche se - conclude Minguzzi - Berlino per il nostro settore rimane la più importante fiera al mondo”. 

Fonte: Ufficio stampa Fruitimprese Emilia-Romagna