Cooperative pessimiste sul futuro dell'economia

Cooperative pessimiste sul futuro dell'economia
Pessimisti sul futuro prossimo dell’economia italiana, moderatamente ottimisti su quello della propria impresa, tant’ è che, entro fine anno, 1 cooperativa su 3 è pronta a nuovi investimenti, 1 su 4 prevede una crescita del fatturato e 9 su 10 manterranno stabili o addirittura aumenteranno il saldo occupazionale.

Dai risultati dell’indagine congiunturale dell’ufficio studi di Confcooperative condotta a settembre emerge un quadro di crescita modesta del sistema Confcooperative (nella foto il presidente Maurizio Gardini), in uno scenario caratterizzato dal prevalente pessimismo sull’ andamento dell’economia italiana per i prossimi mesi.

Nel secondo quadrimestre dell'anno, 3 cooperative su 10 hanno registrato una crescita del fatturato che è invece rimasto stabile per il 54% delle imprese aderenti. Nello stesso periodo 1 cooperativa su 4 ha aumentato i livelli occupazionali, saldi positivi si registrano sia su base settoriale che dimensionale e territoriale a conferma della capacità della cooperazione di continuare a creare occupazione di qualità.

Note dolenti arrivano invece sul fronte dei pagamenti, in particolare quelli attesi dalle pubbliche amministrazione. Nel periodo compreso tra maggio e agosto di quest’anno la percentuale di cooperative che ha registrato un peggioramento nel rispetto delle scadenze è risultato doppio rispetto a quelle che invece hanno segnalato un miglioramento. Non va meglio nelle transazioni tra privati dove la quota di imprese aderenti che ha riscontrato un allungamento dei tempi è tripla rispetto a  quella che ha avuto un miglioramento.

Sul fronte bancario, nel quadrimestre trascorso, si è registrato un lieve irrigidimento dei criteri di concessione del credito. In particolare, si segnala un allungamento dei tempi di attesa prima della concessione del prestito e un appesantimento delle garanzie richieste dalle banche ai cooperatori.

Nel complesso per 8 cooperative su 10 il secondo quadrimestre si è chiuso con un posizionamento competitivo nel mercato di riferimento sostanzialmente invariato, mentre coloro che hanno riportato un miglioramento 10%, prevalgono di misura su coloro che invece segnano un peggioramento, 9%.

Il sentiment dei cooperatori rispetto allo scenario macroeconomico nazionale di breve periodo è ben diverso da quello rilevato a inizio 2018. I pessimisti, infatti, prevalgono, nettamente, sugli ottimisti. Tuttavia, le attese sulla domanda delineano ancora uno scenario di tenuta. Le aspettative non negative sulla domanda trovano riflesso in una modesta prevalenza di indicazioni di crescita del volume dei ricavi rispetto a quelle di diminuzione. Sono più incerte, invece, le attese sull’occupazione. Nel complesso, comunque, per i prossimi mesi le cooperative manterranno, prevalentemente, invariato il livello della forza lavoro occupata. A livello settoriale, le aspettative sulla crescita dell’occupazione sono timidamente favorevoli nella cooperazione sociale. Sette cooperative su dieci, infine, consolideranno le proprie attività e due grandi imprese su dieci espanderanno anche le attività in nuovi mercati.

Fonte: ItaliaCooperativa