La legge di Bilancio 2019 oscura la lotta al caporalato

Nel testo scompare il riferimento al Tavolo contro lo sfruttamento del lavoro nei campi

La legge di Bilancio 2019 oscura la lotta al caporalato
La legge di Bilancio 2019 è stata bollinata dalla Ragioneria di Stato e inviata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che l’ha firmata. Tra il 29 e il 30 novembre la manovra sarà in Aula alla Camera che dovrà esaminarla e, eventualmente, correggerla entro il 31 dicembre.

Nell'ultima versione spuntano alcune sorprese rispetto alle precedenti bozze. Intanto, una maxi sforbiciata alla Regioni che non si adegueranno al taglio ai vitalizi di presidenti e consiglieri regionali entro quattro mesi dall'entrata in vigore della legge o "sei mesi, qualora occorra procedere a modifiche statutarie".

Nel testo firmato, poi, salta – piuttosto a sorpresa - anche l'articolo che prevedeva che, nell'ambito della strategia per il contrasto al fenomeno del caporalato, fosse istituito al ministero del Lavoro un Tavolo ad hoc presieduto dal ministro.
Arriva anche il taglio dei fondi per gli incentivi al contratto di apprendistato rispetto a quanto stabilito dalla legge di Bilancio per il 2018 (che aveva stanziato 5 milioni per il 2018, 15,8 milioni per il 2019 e 22 milioni di euro annui dal 2020). Lo stanziamento per l'anno in corso è confermato in 5 milioni ma si riduce a 5 milioni dal 2019. Resta l'incremento di 3 milioni l'anno del Fondo nazionale per le politiche migratorie.

Nel testo della manovra si fa riferimento a un "voucher manager": fino a 40mila euro per le Pmi che acquisiscono "prestazioni consulenziali" di natura specialistica con l'obiettivo si sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie previste dal "Piano nazionale Impresa 4.0". Si tratta di un contributo a fondo perduto non superiore al 50% dei costi sostenuti a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018 e fino al 31 dicembre 2020.

Gli stessi contributi sono concessi alle imprese che sottoscrivono o aderiscono a "un contratto di rete" che abbia nel programma "lo sviluppo di processi innovativi in materia di trasformazione tecnologica e digitale attraverso quanto previsto da Impresa 4.0". In questo caso il voucher ha un tetto di 80mila euro.

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