Radicchi, nel Trevigiano è boom di coltivazioni Igp

Superati i 500 ettari. Il Consorzio di tutela: stagione positiva, prezzi in leggero aumento

Radicchi, nel Trevigiano è boom di coltivazioni Igp
Svolgere azioni di promozione e valorizzazione in alcuni mercati europei, come Francia, Regno Unito, Svizzera e Germania, dare un ulteriore impulso all’attività di vigilanza, costituire un catasto interno per il monitoraggio delle superfici e delle singole varietà. Questi i principali obiettivi che si pone per il prossimo triennio il Consorzio di tutela del Radicchio Rosso di Treviso Igp e Radicchio Variegato di Castelfranco Igp, guidato dal nuovo presidente Andrea Tosatto. Che lavorerà, in particolare, per sdoganare definitivamente questi radicchi da prodotti locali a referenze che coprono il giusto posto a fianco delle migliori Igp ortofrutticole.

La stagione, quest'anno iniziata in leggero ritardo, è stata finora positiva e caratterizzata da prezzi in leggero aumento rispetto alle precedenti annate. La qualità di prodotto si conferma sempre elevata. Ma è lo sviluppo della coltivazione che, più di ogni altra cosa, fa ben sperare per il futuro. 



Oggi, secondo i dati ufficiali del Consorzio, sono infatti più di 500 gli ettari di superficie coltivata nelle tre varietà locali. Negli ultimi cinque anni, in particolare, si può evidenziare una curva in continua crescita, con un incremento del prodotto certificato che, dal 2013, è aumentato del 60% per il Radicchio rosso di Treviso Tardivo ed è quintuplicato (+550%) sia per la varietà Precoce che per il Radicchio Variegato di Castelfranco Igp. 

"La crescita delle superfici - fa sapere il Consorzio di tutela - è un segnale che attesta una rinnovata fiducia nei consumatori nei nostri radicchi Igp e che certifica, dopo molti sacrifici, la qualità del lavoro svolto dal Consorzio dalla sua costituzione nel 1996 in termini di promozione, valorizzazione e tutela".



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