Pesche e nettarine: Marocco e Spagna scaldano i motori

Salvi Milano: stagione in anticipo di 15 giorni, a breve i primi stacchi

Pesche e nettarine: Marocco e Spagna scaldano i motori
Ancora pochi giorni e potrà prendere il via la campagna di pesche e nettarine dei Paesi del Mediterraneo. I primi prodotti, provenienti dal Marocco, saranno disponibili in Italia a partire dal 5-6 aprile, poi da metà mese inizierà sia la Spagna che l'areale precoce della Basilicata.

"Alla fine della prossima settimana inizieremo a distribuire le prime drupacee marocchine, coltivate vicino ad Agadir. Questa zona dispone principalmente di pesche con il pelo e di un po' di nettarine", dice a Italiafruit News Nicolò Barcella, venditore della Salvi Milano, azienda grossista che da 37 anni gestisce un posteggio nel Mercato ortofrutticolo meneghino e che lavora tantissimo con esportatori esteri.

La stagione del Marocco registra, secondo l'operatore, un anticipo di circa due settimane rispetto all'anno precedente. "Anche la Spagna quest'anno anticiperà i primi invii di 15 giorni: verso metà aprile riceveremo le prime pesche e nettarine, prima dalla zona di Siviglia e poi, a distanza di pochi giorni, da quella di Murcia".



"A livello di volumi, la produzione marocchina di pesche e nettarine dovrebbe essere allineata a quella della scorsa stagione. In Spagna, salvo possibili gelate, l'offerta è prevista in aumento rispetto al 2018".

"La campagna commerciale del Marocco dura poco meno di due mesi, quindi dovremo arrivare sino a fine maggio-inizio giugno - evidenzia ancora Barcella - La produzione precoce presenta calibri mediamente più piccoli. Le pezzature diventeranno maggiormente sostenute nella seconda parte della campagna, quando distribuiremo le pesche e nettarine della zona di Marrakech".

La Salvi Milano vende le drupacee marocchine da tre anni. Con i primi stacchi, di solito, si riescono a spuntare dai quattro ai sei euro il chilo, a seconda del calibro. "Ogni anno che passa la qualità offerta dal Marocco migliora. Alcuni produttori - conclude - hanno fatto investimenti per rinnovare le varietà e oggi possono quindi disporre di particolari articoli davvero molto buoni. In alcuni casi, infatti, le caratteristiche organolettiche si dimostrano anche superiori a quelle delle drupacee spagnole".

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