Macfrut 2019: sarà un'edizione africana

Tutti i numeri e le iniziative della fiera, sempre più globale e innovativa

Macfrut 2019: sarà un'edizione africana
La quinta edizione del Macfrut a Rimini, la 36esima di sempre, avrà un respiro africano oltreché internazionale. Uno degli 8 padiglioni che ospiterà la kermesse dell’ortofrutta italiana sarà occupato da 200 aziende dell'Africa subsahariana. Circa il 18% del totale degli espositori (oltre 1.100), in pratica, arriverà dal continente nero. Un traguardo reso possibile grazie alla sinergia sviluppata con l‘Ice (Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane) e la Farnesina.

Espositori, trader e politici africani, come è stato detto ieri a Roma durante la presentazione della nuova edizione, che si terrà dall’8 al 10 maggio, arriveranno da 14 diversi Paesi: Angola, Benin, Congo, Etiopia, Ghana, Kenya, Mozambico, Namibia, Senegal, Somalia, Sudan, Uganda, Tanzania e Zambia. La loro attenzione sarà rivolta soprattutto alla vastissima offerta di sementi, mezzi tecnici, macchinari per la trasformazione e packaging che solo una fiera come Macfrut, a livello europeo, riesce a concentrare.

“Ospiteremo gli operatori dell’Africa subsahariana, country partner di Macfrut 2019, all’interno di un padiglione da 2.000 metri quadrati - ha detto Renzo Piraccini, presidente di Macfrut - Attendiamo non solo le visite di trader e buyer, ma anche di diversi ministri africani e delegazioni tecnico-istituzionali: in questo campo, un contributo importantissimo ce lo ha dato Lab Innova, progetto che intende sviluppare il partenariato tra imprese Ue-Africa, puntando su formazione manageriale, innovazione e trasferimento tecnologico nel settore agricolo e agroindustriale africano”.


Renzo Piraccini 

“Il ruolo delle tecnologie è cruciale per lo sviluppo dell’Africa subsahariana - ha sottolineato Roberto Luongo, direttore generale dell’Ice - Macfrut, di fatto, aumenterà le possibilità di portare tutte le nostre tecnologie a essere sempre più presenti in questo continente”. Da parte sua, Giuseppe Mistrella, direttore centrale Dgmo Africa (Farnesina), ha aggiunto: “Oggi in Africa sono coltivati meno del 30% dei terreni agricoli disponibili. L'agricoltura è sfruttata male, senza l’uso di mezzi tecnici, tecnologie e con poche risorse. Servono più che altro imprese e affari: la nascita di network tra aziende italiane e africane può sicuramente favorire lo sviluppo agricolo e agroindustriale dell’area”.

Numerose sono le novità della prossima edizione che - come ha spiegato Piraccini - avrà una connotazione sempre più internazionale. “Quest’anno supereremo il record di 1.100 espositori, di cui oltre il 25% saranno esteri. Tra gli standisti avremo per la prima volta aziende del calibro di Pink Lady ed Emirates Cargo. I produttori di Serbia e Uzbekistan hanno raddoppiato l’area. Cuba debutterà con cinque imprese, l’Ecuador tornerà con otto grandi imprese e avremo con noi anche lo stato messicano di Zacatecas con sei aziende”.

Si attende al contempo l'ampia partecipazione di buyer sia italiani che esteri: “Abbiamo invitato 1.500 compratori da tutto il mondo. Ci aspettiamo una fortissima presenza di buyer dall’Est Europa e dei principali importatori del Golfo Persico (Emirati, Bahrein, Qatar), India e Sud Est Asiatico”. 



In merito all’offerta fieristica, i visitatori potranno trovare tre aree dinamiche innovative: la "Greenhouse Technology Village", un vero e proprio villaggio dell’innovazione orticola in serra che ospita i principali produttori di tecnologie, materiali e mezzi tecnici, sementieri e vivaisti specializzati; l’"AcquaCampus", un campo dimostrativo di 500 metri quadrati dove si possono vedere in azione gli impianti di irrigazione tecnologicamente più avanzati; e il "Macfrut in Campo", una grande area sempre allestita all’interno dei padiglioni della fiera dove viene riprodotto un vero e proprio campo prova con all’opera le macchine agricole più innovative.

La regione italiana partner di questa edizione è il Piemonte, che sarà protagonista con la sua frutta (mele, pere, kiwi, ecc.), a partire dalla Mela Rossa Igp di Cuneo. L’ortofrutta è un settore strategico per l’economia agroalimentare piemontese: occupa una superficie di 55.830 ettari, pari al 5% della superficie agricola totale della regione, con un peso del 14% in termini di produzione ai prezzi di base (475 milioni di euro - dati 2017).

“Oramai non ci sono più dubbi - ha evidenziato Piraccini - Macfrut è la vetrina della filiera dell'ortofrutta italiana. Nelle ultime quattro edizioni abbiamo aumentato del 100% gli spazi e gli espositori e del 150% il fatturato. Per quest’anno prospettiamo una crescita della superficie espositiva pari al 5-7% e gli espositori esteri dovrebbero superare la quota del 25%. Noi, però, non ci vogliamo assolutamente fermare perché il settore ortofrutticolo italiano ha bisogno di cogliere nuove opportunità e deve trovare la forza di rilanciarsi attraverso la nostra fiera”.

"L’Italia è di gran lunga il leader mondiale del settore ortofrutta, se consideriamo l'intera filiera: dalla produzione alle tecnologie, dal packaging ai mezzi tecnici, fino ai servizi. Dobbiamo ritrovare questa consapevolezza e l'orgoglio di fare parte di un comparto che ha ancora tante potenzialità. Non è vero che nei confronti della Spagna perdiamo sempre! Ciò che mi fa più paura è la recessione della testa dei nostri imprenditori. Il futuro è nelle nostre mani e dipenderà dalle nostre idee, dalle nostre capacità e, soprattutto, dal nostro coraggio".



Anche quest'anno, Macfrut sarà supportato dalle principali organizzazioni del settore ortofrutticolo, dall’Aci (Associazione delle Cooperative Italiane) a Fruitimprese, da Italia Ortofrutta a Italmercati, da Fedagro Mercati a Cso Italy, da Coldiretti ad Anbi (Associazione delle Bonifiche Italiane). "Noi ci siamo e faremo la nostra parte", ha evidenziato Marco Salvi, presidente di Fruitimprese che, nell'ambito della fiera, collabora all'organizzazione del "Table Grape Meeting" (10 maggio) sull'uva da tavola e di un convegno sulle barriere fitosanitarie per l'apertura di nuovi mercati. Salvi, parlando della crisi dell'export, ha poi voluto sottolineare un dato molto preoccupante per l'Italia: "Nel 2018 abbiamo importato più quantità di ortofrutta rispetto ai volumi che siamo riusciti a esportare".

Altri importanti appuntamenti in calendario sono la seconda edizione del Tropical Fruit Congress - summit europeo dedicato ai frutti tropicali - e il congresso internazionale sui biostimolanti ospitato nel “Biostimulant International Event”.

“Macfrut - ha concluso il presidente Piraccini - è una fiera dell'ortofrutta diversa da tutte le altre; non vogliamo essere né una piccola Fruit Logistica né la copia di Fruit Attraction. Il nostro primo obiettivo per questa edizione è quello di riaffermare il ruolo internazionale di Macfrut come unica fiera di filiera verticale. Siamo parte del sistema ortofrutticolo nazionale e, di sicuro, lo spazio per crescere è ancora ampio".

Parole di sostegno verso la futura crescita del Macfrut sono state espresse, al termine della presentazione, da Paolo Bruni, presidente di Cso Italy; Davide Vernocchi, coordinatore del settore ortofrutta dell'Aci; Paolo Merci, vicepresidente Italmercati; Pier Luigi d'Agata, direttore generale di Confindustria Assafrica & Mediterraneo; Massimo Tripuzzi, direttore Romagna della banca Crédit Agricole e altri delegati.

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