Pomodori estivi, calano le superfici in Italia

Le previsioni per i Paesi Ue e il Marocco. Gruppo di contatto: preoccupa il virus Tbrfv

Pomodori estivi, calano le superfici in Italia
E' stata stimata in leggera riduzione, a circa 18.900 ettari, la superficie che l'Italia coltiverà a pomodori nel corso di quest’estate. Il dato è emerso alla riunione del Gruppo di contatto sul pomodoro della Commissione europea, tenutasi lunedì 17 giugno a Bruxelles, che ha discusso sulle previsioni per la campagna estiva ed analizzato il trend delle importazioni nel Vecchio continente.

L'Italia è l'unico tra i più importanti Paesi di produzione dell'Ue a stimare una riduzione delle superfici rispetto all'annata precedente. Di conseguenza, il volume totale di pomodori estivi da mercato fresco dovrebbe scendere a quota 605mila tonnellateAlla riunione ha partecipato l'esperto Luciano Trentini, che spiega: "Le previsioni 2019 prendono in considerazione sia le coltivazioni in serra che in pieno campo. Circa il 90% della produzione estiva totale si concentra in sette regioni del Centro e Sud Italia".

I delegati di Spagna, Paesi Bassi, Francia e Belgio hanno annunciato invece un trend delle superfici pressoché stabile. La campagna estiva spagnola, secondo le stime previsionali, riguarderà un'area di circa 8.200 ettari per un totale di 650mila tonnellate attese. La Francia coltiverà 2.131 ettari con una produzione stimata di 526.845 tonnellate; i Paesi Bassi 1.800 ettari e il Belgio 511 ettari



Il largo utilizzo di impianti idroponici consente all'Olanda di prevedere un volume pari a 765mila tonnellate per il periodo aprile-novembre: l'11% saranno pomodori tondi, il 73% a grappolo e il 16% di altre tipologie. Si deve segnalare, sempre per i Paesi Bassi, come la produzione invernale negli ultimi cinque anni sia cresciuta del 33%.

Per quanto riguarda la concorrenza extra-europea, il Gruppo di contatto ha evidenziato che il Marocco dovrebbe produrre 815mila tonnellate di pomodori (+1% sul 2018) su un'area di 5.240 ettari. Di questi, circa il 71% corrisponde al tondo, il 4% al grappolo e il 24% ad altre specialità come il ciliegino. Anche la Turchia sta diventando un concorrente sempre più insidioso, avendo esportato nell'Ue ben 107mila tonnellate di pomodoro nel corso del 2018.

Sul fronte fitosanitario, infine, le maggiori fonti di preoccupazione sono rappresentate dalla diffusione della Tuta absoluta e del virus Tbrfv (Tomato brown rugose fruit virus), quest'ultimo identificato nel 2014 in Israele e Giordania, lo scorso anno in Germania e Messico, e a gennaio 2019 anche in Sicilia. La rapida diffusione del virus è favorita dal fatto che Tbrfv è in grado di infettare le piante di pomodoro geneticamente resistenti al virus Tomv (Tomato mosaic virus).


Virus Tbrfv. Sui frutti si notano decolorazioni e deformazioni, con eventuale presenza di rugosità e suberificazioni. Il nuovo virus si trasmette facilmente per contatto o attraverso il seme, può resistere per mesi in residui infetti e nel suolo.

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