Patate e cipolle, Cera: l'offerta è scarsa, siamo ottimisti

E su Opera: i nostri obiettivi e principi sono chiari e a disposizione di tutti

Patate e cipolle, Cera: l'offerta è scarsa, siamo ottimisti
Previsioni commerciali positive per la campagna 2019/20 di patate e cipolle. Lo conferma Roberto Cera, presidente di un colosso industriale come Patfrut, cooperativa ferrarese e vice presidente di Apo Conerpo, la più grande Organizzazione di produttori ortofrutticoli d'Europa. “Noi siamo moderatamente ottimisti sia per le patate che per le cipolle. L’offerta sul mercato è scarsa e, quindi, pensiamo di poter raggiungere risultati soddisfacenti almeno nella prima parte dell'annata" ha evidenziato Cera a margine della tradizionale conferenza annuale che Apo Conerpo ha tenuto venerdì scorso presso la sua sede per presentare i dati di bilancio (clicca qui per leggere l'articolo). 

"Patate e cipolle sono forse gli unici prodotti ortofrutticoli che nella campagna 2018/19 hanno garantito remunerazioni economiche discrete alle aziende agricole" ha specificato Cera ricordando l’importanza dell’operazione che, proprio un anno fa, ha consentito a Patfrut di acquisire il ramo Orticole e IV gamma della Cesac di Conselice, in provincia di Ravenna.

"L'integrazione di Cesac è stato un buon risultato per tutti. L'area del Bolognese vanta una capacità produttiva enorme, nonché un vastissimo patrimonio varietale. Come Patfrut, però, stiamo lavorando anche a livello nazionale per aggregare tutte le zone tipiche, in modo da poter fornire patate e cipolle italiane per 365 giorni l'anno".


Roberto Cera

In qualità di vice presidente di Apo Conerpo, Cera si è poi dichiarato molto preoccupato per i danni che il clima sta provocando al settore agricolo italiano e, di conseguenza, all’economia nazionale e all’occupazione. "Dopo le piogge battenti di maggio, abbiamo avuto il giugno più caldo della storia. L'annata agricola 2019 è iniziata malissimo. Non esiste un'azienda nelle province tipiche di produzione tra Ferrara, Bologna, Ravenna e Rovigo dove non ci sia presenza di alternaria o di cimice asiatica. Possibile che gli agricoltori siano diventati tutti scarsi? No. La verità è che abbiamo un problema nuovo, il cambiamento climatico, che va assolutamente tenuto sotto controllo".

Insomma, Cera ha voluto ricordare che il settore agricolo avrebbe bisogno della giusta attenzione da parte del Governo per affrontare i cambiamenti del clima e i suoi effetti. "L'agricoltura è la prima azienda italiana, considerando l'intera filiera di produzione, confezionamento e vendita; il primo baluardo per la difesa del territorio nonché un grande bacino di occupazione".

E infine una considerazione sulla recente uscita di tre soci da Opera, polo nazionale della pera che oggi aggrega circa il 22-23% della produzione nazionale. “E' evidente che se la distribuzione si aggrega e la produzione si disgrega, vuol dire che ci sono interessi diversi tra il mondo organizzato e quello non organizzato. I nostri obiettivi e principi li mettiamo sul tavolo e sono a disposizione di tutti". 

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