Limoni Igp Costa d'Amalfi, una stagione deludente

L'Azienda Aceto: «E' stata la peggiore degli ultimi sessant'anni»

Limoni Igp Costa d'Amalfi, una stagione deludente
Lo sfusato amalfitano dell’Azienda Aceto di Amalfi (Salerno) si contraddistingue per un packaging ricercato e riconoscibile, tanto da puntare sul concetto di bauletto regalo. D'altronde il prodotto dei giardini terrazzati della Costiera è un'eccellenza conosciuta in tutto il mondo.

“I nostri limoni Igp Costa d'Amalfi - racconta Salvatore Aceto - si raccolgono da marzo a inizio settembre. E’ tutta una questione d’impatto con il calore del sole, l’abbondanza della coltura. La nostra azienda riesce a produrre al suo massimo in costanza del calore, fino ad un massimo di 750 quintali di limoni per stagione. Quest’anno, a memoria mia e di mio padre – incalza l’imprenditore amalfitano – è stata la stagione peggiore degli ultimi sessanta anni, per via delle ripetute piogge primaverili”.



La Valle dei Mulini è il marchio iconico che contraddistingue da sempre i prodotti della storica famiglia Aceto, che da ben sette generazioni è dedita alla coltivazione del Limone Costa d’Amalfi Igp. Solo limoni biologici certificati che loro stessi coltivano, raccolgono e selezionano. Dal produttore al consumatore.



“Per il 25-30% della produzione vendiamo direttamente al consumatore - prosegue Aceto - mentre la restante parte viene ceduta direttamente ad aziende di trasformazione per limoncello, gelati e conserve in Inghilterra, Belgio, Germania, Svizzera, da grossisti locali e mercati nazionali. L'estensione totale dell'azienda è di 10 ettari circa di cui 3 ettari a limoneto e restante parte bosco ceduo, pascolo incolto e montagna. Per il tipo di agricoltura ancestrale e a terrazzamenti non è possibile apportare innovazioni degne di rilievo, l'unica fatta in questi ultimi anni è quella relativa all'irrigazione automatica a goccia facendo uso di acqua piovana e di sorgente".


 
“I costi di produzione  sono per larghissima parte riferiti ai salari degli operai e alle manutenzione straordinarie di pergolati in legno o rifacimento dei terrazzamenti a secco - conclude Aceto - Non abbiamo impianti, abbiamo solo una cella frigo per lo stoccaggio della merce per una capienza massima stimata fino 70 quintali".

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