«Troppi crediti a rischio nei Mercati»

L'imprenditrice genovese Saulle: fallimenti, clienti in crisi e "furbi", serve un protocollo

«Troppi crediti a rischio nei Mercati»
Il “nodo crediti” stringe le aziende dell'ingrosso ortofrutticolo rischiando di soffocarle: Marina Saulle dell’azienda genovese Canale & Saulle e componente del Cda di Sgm, lancia un ideale grido d’allarme e auspica soluzioni per risolvere un problema che si sta accentuando nel Mercato del capoluogo ligure, ma non solo. “I rischi per chi fa il nostro lavoro sono purtroppo sempre maggiori - spiega - Con la crisi degli ultimi anni, accentuata nel nostro territorio da un evento disastroso come il crollo del ponte Morandi, le difficoltà economiche e i fallimenti di aziende esterne si sono purtroppo moltiplicati mettendo a rischio la sostenibilità economica di tante imprese fornitrici. Ci sono le assicurazioni, certo, ma non coprono tutte le situazioni e non bastano per tamponare la miriade di situazioni critiche". 



“La nostra società, frutto dell’unione avvenuta nel 2010 tra due realtà attive sul mercato da un secolo - aggiunge Saulle (foto sopra) - ha dovuto fare i conti negli ultimi tempi con fallimenti di clienti importanti, con perdite da milioni di euro: tra questi, il fornitore di una grande catena distributiva e una realtà che consegnava il food a navi da crociera. E quando arriva l'atto giudiziale estremo, i fornitori di merci sono gli ultimi a recuperare qualcosa… Poi ci sono i furbi, aziende straniere che cambiano denominazione ogni sei mesi e non pagano. La fatturazione elettronica non è servita a migliorare le cose, su questo fronte”. 

Cosa fare allora? “C’è chi corre ai ripari consegnando la merce solo a pagamento avvenuto”, risponde Saulle. “Noi abbiamo deciso a malincuore di mettere un tetto ai crediti, a costo di rischiare di perdere clienti. In generale potrebbe avere un senso stabilire un protocollo comune a tutti i Mercati: ne ho parlato con il presidente nazionale di Fedagro, Valentino Di Pisa”. “Serve la certezza del recupero dei crediti”, conclude l’imprenditrice. “Altrimenti il futuro sarà sempre più incerto per tante imprese ortofrutticole che lavorano all’ingrosso”.

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