L’uva del futuro secondo Fruitsland

L’uva del futuro secondo Fruitsland
È tempo di primi bilanci sulla produzione della stagione 2019 per le aziende agricole pugliesi. Fruitsland ha notevolmente aumentato la produzione, con feedback interessanti del mercato sulla qualità delle varietà commercializzate. 
 
“La nostra produzione è cresciuta grazie agli investimenti messi in campo - racconta Angelo Di Palma, titolare di Fruitsland - con cui abbiamo ampliato le superfici agricole in produzione nella stagione in corso del 25%. Inoltre manteniamo il controllo completo sull’intera filiera, dalla produzione alla commercializzazione, passando per certificazione e affidabilità. Avere l’opificio a pochi chilometri dai campi ci permette di garantire la velocità di evasione degli ordini, la puntualità di consegna, la lavorazione di un prodotto sempre sano, fresco e controllato”.



A questo si aggiungono le 20 cultivar che oggi compongono il catalogo delle produzioni Fruitsland e l’attenzione con cui l’azienda associa a ciascuna di esse tecniche agronomiche innovative adeguate alle singole caratteristiche. La combinazione di ricerca e struttura aziendale permette una presenza forte sui mercati europei e avvicina, al contempo, nuovi orizzonti di business.
 
“Quest’anno abbiamo raggiunto il Medio Oriente, in forte crescita e particolarmente esigente, puntando su varietà dalla dimensione di bacca superiore ai 22mm, con alto profilo organolettico, tutte brevettate Snfl: le seedless Timco, Carlita e Melanie - rosse le prime due, bianca la terza, dal sapore particolarmente ricercato - e la Black Moon, nera con seme, dal gusto aromatico e della bacca particolarmente pronunciata (oltre i 26mm), di cui siamo gli unici produttori in Italia. Abbiamo rafforzato la nostra presenza in Europa: con una copertura capillare siamo presenti sia sui mercati tradizionali – Germania e Paesi Scandinavi - che in quelli emergenti come l'Est Europa, in particolare Repubblica Ceca e Polonia”, afferma Donato Di Palma.
 


Entrare in nuovi contesti vuol dire saper intercettare modalità di consumo anche lontane da quelle classiche. “I consumatori iniziano a concepire l’uva come snack mattutino o pomeridiano, non solo come appuntamento a fine pasto. Per accompagnare queste nuove esigenze ci concentriamo su varietà dal sapore e dalle qualità organolettiche sempre più distintive. Ma non solo: oggi lavoriamo su formati di packaging termosaldati, dalla ridotta grammatura (da 300-400 grammi) in alternativa alle classiche presentazioni del prodotto nei banconi frigo della Gdo”.

Fonte: Ufficio stampa Fruitsland