«Non si può lavorare in queste condizioni»

Lo sfogo dell'azienda Fornari: basta pieno campo, il futuro è l'idroponica

«Non si può lavorare in queste condizioni»
Gli agricoltori sono abituati a lavorare nella polvere e nel fango, ma quando per giorni la pioggia continua a battere sui campi, rendendoli simili a delle paludi, si fa davvero dura a raccogliere i prodotti e rispettare i programmi di fornitura.



Dopo l'ultima ondata di maltempo, l'Azienda agricola Fornari di Asola (Mantova), specializzata in insalate e zucche con i prodotti a marchio Lady Leaf e Zuccherissima, ha il fango alla gola. Ma nonostante le difficoltà le sta provando tutte per soddisfare le richieste dei clienti: i trattori affondano nel pantano e le operazioni di raccolta sono più complicate e dispendiose.



"Lavorare in queste condizioni è impossibile - dice a Italiafruit News Damiano Fornari, responsabile commerciale di Lady Leaf - Sono giorni che piove di continuo, la regimentazione delle acque nei nostri terreni funziona, non ci sono stati corsi d'acqua che hanno tracimato, ma i campi non possono più assorbire pioggia. Affondiamo nel fango per raccogliere le nostre insalate e soddisfare gli ordini dei clienti: sappiamo che così facendo rovineremo questi terreni, ma non abbiamo alternative".



Oltre all'areale mantovano, l'Azienda agricola Fornari ha coltivazioni anche in Toscana. "In Maremma la situazione è addirittura peggiore - prosegue il responsabile commerciale dell'impresa - ma la raccolta inizierà tra due settimane. Con queste condizioni è difficile mantenere l'elevata qualità che ci contraddistingue, temiamo per la tenuta del prodotto, anche se per ora è tutto sotto controllo da questo punto di vista".



Lo sconforto è inevitabile. "Non si può più coltivare in pieno campo - prosegue Fornari - Dai primi di gennaio ripartiremo con il centro sperimentale aziendale sull’idroponica, sia per le insalate che per le zucche. Per anni abbiamo studiato questo sistema di coltivazione, vogliamo arrivare a produrre 365 giorni all'anno e avere scarole e ricce di grande qualità, un prodotto sicuro dal punto di vista alimentare e sostenibile dal punto di vista ecologico. L'obiettivo è arrivare a un ortaggio a residuo zero - conclude Damiano Fornari - nel pieno rispetto della sostenibilità".

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