Plastic tax, si va verso la rimodulazione

Impatto più leggero e più tempo per le imprese. Possibile esonero per l'R-Pet

Plastic tax, si va verso la rimodulazione
La plastic tax verso una rimodulazione. La nuova tassa non sarà cancellata, ma il suo impatto sarà inferiore e la sua applicazione non dovrebbe riguardare i materiali compostabili e quelli prodotti con plastica riciclata, la cosiddetta R-Pet che in ortofrutta sta trovando sempre più impiego.

Anche il premier Giuseppe Conte si è speso in questa direzione, assicurando una riduzione della tassa che, durante l'iter parlamentare della legge di bilancio, potrebbe vedere un dimezzamento. Il primo ministro ha parlato di una forbice tra 0,40 e 0,80 euro il chilo contro l'iniziale euro (il gettito previsto ammonta attualmente a 1,1 miliardi di euro per il 2020).

Comunque la misura sarà rivista nel corso dell'esame parlamentare e il governo ha già più volte assicurato che è pronta a modificarla. "Inizialmente - ha spiegato il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli in audizione al Senato - la plastic tax era prevista al primo gennaio. Ho chiesto esplicitamente che fosse traslata almeno di 6 mesi e visto che comunque incide probabilmente in modo troppo rapido sul nostro sistema produttivo la rimoduliamo per allungarla nel tempo e limitarne l'introduzione nel primo periodo ad alcuni specifici prodotti che sono fortemente impattanti sull'ambiente e che riguardano per esempio le plastiche non riciclabili".



Plastic tax e Sugar tax - così come oggi sono formulate - hanno impatti importanti anche sui grandi colossi del beverage, come Coca-Coca Hbc Italia, principale produttore e distributore di prodotti della The Coca-Cola Company in Italia, tra cui la Fanta con il succo delle arance rosse di Sicilia Igp. Le due tasse avranno un impatto economico annuale di 180 milioni di euro, 40 come conseguenza della plastic tax e 140 per effetto della sugar tax. "Il combinato disposto di plastic tax e sugar tax di cui si sta discutendo in finanziaria per Coca-Cola Hbc Italia pesa 180 mln di euro, una cifra spropositata con la quale è difficile ragionare in questo momento - dice Giangiacomo Pierini, direttore Affari Istituzionali Coca-Cola Hbc Italia sottolineando che - la tassa sullo zucchero è più una 'tassa sulla dolcezza' visto che sono comprese tutte le bevande dolci con o senza zucchero, con o senza calorie".

Copyright 2019 Italiafruit News