Respinto dazio zero su nocciole turche, Cia soddisfatta

Respinto dazio zero su nocciole turche, Cia soddisfatta
Cia-Agricoltori Italiani apprende con soddisfazione la decisione del comitato doganale, riunitosi presso la Commissione Ue, che, dopo aver preso atto delle opposizioni presentate da quatto aziende italiane, ha respinto la richiesta di import a dazio zero per le nocciole dalla Turchia.

Cia per prima aveva lanciato l’allarme il 22 novembre, a seguito della richiesta della Germania, considerando il grave danno che tale agevolazione avrebbe arrecato allo sviluppo italiano nella coltivazione del frutto in guscio, indispensabile per l’industria dolciaria. 

Come si ricorderà, la Germania aveva richiesto la sospensione dei dazi per le nocciole turche per compensare una prevista riduzione di prodotto italiano nel 2019-20, causata dagli eventi climatici sfavorevoli nella penisola. Secondo le stime Cia-Agricoltori Italiani, l’impatto climatico avverso non è stato, invece, così negativo da compromettere le forniture richieste dal mercato tedesco e Cia riteneva che la motivazione della Germania fosse puramente strumentale. Berlino è già il primo mercato di sbocco per le nocciole del Paese della Mezzaluna (25%): il dazio zero avrebbe potuto creare un precedente, aprendo il fronte a una concorrenza sleale dalla Turchia che avrebbe tagliato fuori il nostro Paese, principale competitor nel settore. 

La produzione di nocciole in Italia è in rapido sviluppo in questi ultimi anni, con un aumento del 10% nel biennio 2016-18. Il nostro Paese è stabilmente il primo produttore europeo, con una quota di mercato del 77% ed è leader nell’export nel continente, con market share del 34%. 
La produzione italiana è attualmente concentrata in quattro regioni (Lazio, Campania, Piemonte e Sicilia), ma si sta espandendo anche in molte altre aree.
Il “boom” turco nella produzione di nocciole è stato, peraltro, oggetto di critiche dalla comunità internazionale, evidenziate dall’inchiesta del New York Times che ha accusato Istanbul di impiegare nella raccolta rifugiati siriani senza tutele, sfruttando anche il lavoro minorile. 
 
Fonte: Ufficio stampa Cia