«Ecco i due problemi che zavorrano la nostra ortofrutta»

Dal Bello: «Mancanza di aggregazione e scarsa qualità: l'Italia impari da Spagna e Cile»

«Ecco i due problemi che zavorrano la nostra ortofrutta»
I competitor corrono mentre l’Italia arranca: da un lato, la mancanza di aggregazione penalizza il nostro Paese nello scenario internazionale; dall’altro la qualità sul mercato interno è in calo e “punta” verso il basso, complice la spasmodica attenzione al prezzo. Alessandro Dal Bello, senior vice president Dal Bello Sife Srl, è tornato dalla Fruit Logistica di Berlino con numerosi spunti e stimoli che in parte ha messo nero su bianco sul sito internet dell’azienda padovana, operativa al Maap.

“Il Paese che sembra avere un passo superiore è la Spagna che conferma il trend di crescita degli ultimi anni”, sottolinea Dal Bello riferendosi in particolare alle performance nell'export. “I cugini spagnoli si stanno muovendo nella direzione giusta, hanno saputo creare politiche agricole e commerciali efficaci, utilizzando e ottimizzando le risorse europee per lo sviluppo del settore e sopratutto facendo fronte comune, cosa che in Italia non riusciamo ancora a concretizzare”. Oltre alla Spagna, l’imprenditore cita anche un altro modello, il Cile: “Imprese private hanno raggruppato vari operatori che fanno esportazione unica con buoni risultati: sono all’avanguardia”.


Da sinistra Roberto Acon, Piero Dal Bello, Jorge Acon, Alessandro Dal Bello e Paolo Dal Bello a Berlino in un incontro tra Dal Bello e il gruppo Acon, il maggior gruppo privato di produzione di banane e ananas in Costa Rica

Il problema, aggiunge Dal Bello, è che “da noi la qualità si sta standardizzando verso il basso. La modesta capacità di spesa e la mancanza di soldi fanno si che i supermercati tengano il più possibile bassi i prezzi; nell’import, per lo stesso motivo, si tende a pagare poco e ad avere poco. Se ne può uscire ma serve consapevolezza.  E urge un cambio di passo”. 

Gli operatori nazionali intanto devono continuare a fare i conti con l’embargo russo: “Abbiamo perso un mercato importantissimo, in cui i prezzi sono ormai superiori a quelli italiani. Lo vedo per le nostre banane e per gran parte della frutta. Il rammarico di non poter più vendere a Mosca aumenta”.

Nei giorni scorsi il Ministro Teresa Bellanova si è recata nella capitale russa dopo aver raccolto le istanze degli operatori del settore a Fruit Logistica nel corso di incontri in fiera e in una serata all’ambasciata italiana: “A Berlino il ministro mi aveva fatto un’ottima impressione, ma dopo la missione in Russia ha dichiarato che i rapporti di scambio in campo agroalimentare sono buoni e stanno progressivamente recuperando i livelli pre-2014. Un’affermazione incomprensibile. Ci auguriamo che si creino veramente i presupposti per riaprire un canale che sarebbe preziosissimo”. 

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