«Una barriera naturale verso i parassiti del terreno»

Nuova strategia biostimolante e biofertilizzante di Biolchim

«Una barriera naturale verso i parassiti del terreno»
La qualità di una produzione ortofrutticola parte dalle radici. Ma spesso ci si dimentica di quello che c'è sotto terra: un ambiente non sempre amico dell'apparato radicale. Pensiamo ai parassiti tellurici - primi tra tutti i nematodi - e di come questi possono compromettere i risultati di una coltivazione.

Ecco che agire sulla rizosfera può garantire alla pianta una crescita migliore: attraverso la promozione di un rizobioma (rizobatteri, micorrize, funghi e batteri benefici, protozoi) si può garantire un ambiente favorevole alla crescita e una sorta di barriera naturale verso i parassiti del terreno.

Questo approccio alla problematica delle perdite produttive dovute a condizioni telluriche ostili è alla base della nuova strategia biostimolante e biofertilizzante di Biolchim, che ha recentemente lanciato due nuove soluzioni per garantire il mutualismo tra i microrganismi benefici della rizosfera e la coltura, a svantaggio dei parassiti tellurici: VheraLife (biostimolante delle radici e del microbioma del suolo) e Vhera (inoculo di funghi micorrizici).


All'origine del problema della stanchezza del terreno

“Il problema è molto sentito - spiega Antonio Di Nardo, direttore commerciale di Biolchim - Per questo, abbiamo deciso di raccogliere la sfida e investire tempo e risorse nel progetto. Approfondendo le nostre conoscenze, ci siamo resi conto che si stava trascurando un elemento fondamentale per l’equilibrio e il benessere della pianta in condizioni del suolo sfavorevoli: il rizobioma, ossia il vasto pool di microrganismi benefici che popola la rizosfera”.

Tra il rizobioma e la pianta esiste infatti una relazione di reciproco vantaggio detta mutualismo: in cambio di depositi ed essudati radicali, il rizobioma promuove lo sviluppo e la funzionalità radicale, migliora la disponibilità di nutrienti e crea un ambiente favorevole grazie all’esclusione competitiva, ossia il meccanismo biologico in base al quale i microorganismi più forti o più numerosi consumano tutte le risorse limitando lo sviluppo di quelli più deboli.

La stanchezza del terreno, soprattutto se associata alla presenza di nematodi galligeni (Meloidogyne spp) rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio tellurici: si stima che ogni anno determini perdite pari al 5% del raccolto mondiale.

La strategia Biolchim

Agire sulla rizosfera e sul riziobioma: Biolchim si è concentrata su questo per sviluppare una strategia capace di portare all'esclusione dei nematodi.



"Se il rizobioma è rigoglioso e vitale, consuma tutte le risorse del terreno escludendo lo sviluppo di patogeni - puntualizza Franco Vitali, responsabile tecnico di Biolchim - mentre se il rizobioma è depauperato, lascia le risorse del terreno a disposizione dei patogeni che possono così proliferare: un'elevata presenza di parassiti spezza il mutualismo tra pianta e rizobioma, a svantaggio della coltura".

La strategia Biolchim punta quindi a ripristinare l'equilibrio tra pianta e rizobioma, per promuovere un'esclusione competitiva dei parassiti. "Oltre ad avere effetto biostimolante e biofertilizzante - rimarca Vitali - il rizobioma costituisce la prima barriera che i parassiti tellurici, inclusi i nematodi, debbono attraversare per raggiungere la radice".

I due nuovi formulati

Vhera e VheraLife arricchiscono e fortificano il microbioma del suolo, promuovendo lo sviluppo e l'assorbimento radicale. In particolare VheraLife è un biostimolante ad azione prebiotica a base di alghe ed estratti vegetali ricchi di terpeni: fortifica e nutre il microbioma del suolo e i probiotici associati, favorendo la capilarizzazione e il vigore radicale.

Vhera è un formulato ad azione probiotica, in grado di arricchire e regolare il microbioma del suolo. Apportando una speciale selezione di funghi micorrizici e batteri della rizosfera, Vhera rinforza la flora microbica benefica del suolo, intensificandone l’attività a favore della pianta. Il microbioma del suolo occupa la superficie radicale ed assimila le risorse nutritive, sottraendole ai patogeni (esclusione competitiva). Inoltre, induce la radice a mutare il profilo dei propri essudati, intensificando la produzione di composti fenolici ad azione repellente. La mutuale relazione con la pianta fa sì che il rizobioma del suolo promuova lo sviluppo della pianta e ne aumenti la resistenza contro gli stress.

Entrambi i prodotti sono ammessi in agricoltura biologica, ma possono essere utilizzati anche in convenzionale e inserite nelle strategie di lotta integrata.



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