Radici amare, ancora più interesse col Covid-19

L'antibiotico naturale ricercato da Nord a Sud. Cazzoletti: «Valutiamo l'export in Germania»

Radici amare, ancora più interesse col Covid-19
Telefoni che squillano ed e-mail che arrivano tutti i giorni. Interesse e curiosità non mancano quasi mai durante l’anno per la Radice amara di Mairano De.Co, prodotto tipico noto per le sue qualità di antibiotico naturale per favorire le difese immunitarie. E in tempi di Coronavirus, la prima azienda produttrice in Italia di questa specialità, la Società agricola Cazzoletti Giacomo e Figli, sta riscontrando un picco di richieste informative, soprattutto da parte di consumatori che vorrebbero sapere dove possono acquistarla. Ma non solo.

“Nelle regioni del Nord Italia, la radice amara di Mairano De.Co è ormai conosciuta come superfood naturale. Mentre al Centro e Sud lo è di meno, ma l’interesse non manca di certo. Nelle ultime settimane, infatti, abbiamo ricevuto tante telefonate ed e-mail di abitanti dell’Abruzzo, della Puglia, del Lazio e perfino della Sardegna”, evidenzia a Italiafruit News Giuseppe Cazzoletti, responsabile commerciale dell’azienda di Mairano (Brescia).

“Che idea mi sono fatto? La situazione di emergenza per il Covid-19, porta le famiglie italiane a vivere maggiormente nelle proprie case cambiando le abitudini. Di conseguenza c’è più tempo per cucinare. E, nel caso della benefica radice amara, per pelarla e cuocerla a vapore”.


Giuseppe Cazzoletti

“Nonostante la situazione di calma piatta dei Mercati ingrosso del Nord, che ci fa preoccupare non tanto per la radice amara, quanto piuttosto per la prossima campagna del melone, che avvieremo a fine maggio, la nostra specialità De.Co si è difesa bene sia nel canale dell’ingrosso sia in quello della grande distribuzione. Gli italiani continuano a cercare questo articolo, di cui avremo disponibilità fino ad aprile. Negli ultimi quindici giorni, infatti, abbiamo confermato gli ordini e i quantitativi spediti ai nostri clienti, probabilmente anche grazie alla sua shelf life elevata di 20 giorni nel banco frigo. I consumatori, in pratica, sanno di comprare un prodotto a lunga conservabilità”.

“Qualche giorno fa, poi, un intermediario che lavora con diverse catene tedesche ci ha chiesto informazioni per provare ad inserire il nostro tubero in Germania. Stiamo quindi valutando di personalizzare il packaging in lingua tedesca, in modo da fare anche un po’ di esportazione”, aggiunge.



Verso metà marzo, intanto, l’azienda bresciana dovrebbe iniziare a trapiantare il melone, prodotto di riferimento in termini di fatturato. “Per quest’anno abbiamo pianificato di coltivare meloni su 13 ettari in serra e altri 13-14 in campo aperto - sottolinea Cazzoletti - La raccolta, sperando in una primavera mite, potrà iniziare a fine maggio (con la varietà Macigno) e proseguire fino a settembre inoltrato. La produzione in campo aperto parte di solito a metà giugno”. 

Tra le varie cultivar, la Società agricola Cazzoletti Giacomo e Figli proporrà anche un prodotto di nicchia: Capitol, che sarà lavorato con la ceralacca sul picciolo e protetto con la paglia. “I nostri meloni li riusciamo a distribuire anche all’industria di quarta gamma per la produzione di cubetti e succhi di frutta”, conclude il responsabile commerciale. Per informazioni specifiche sulle produzioni dell'azienda di Mairano è possibile contattare l'operatore al numero di telefono 347-7210558.

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