Ciliegie, Cesena vuol dire qualità

Il produttore Babbini: «La natura dei nostri terreni fa la differenza, Corniola ai primi stacchi»

Ciliegie, Cesena vuol dire qualità
Non c’è solo l’areale Igp di Vignola, nell’ambito del comparto delle ciliegie, a vivere una stagione sopra le righe. Anche i produttori delle colline del Cesenate, in Romagna, si stanno infatti togliendo belle soddisfazioni. 

“Nonostante il problema del moscerino della frutta (Drosophila suzukii), il ciliegio è una coltura che sta vivendo una sorta di eterna giovinezza nel nostro comprensorio”, commenta a Italiafruit News il produttore Loris Babbini dell'Azienda agricola Le Bagnare, situata nella frazione di Carpineta.

“La bontà delle ciliegie locali è strettamente legata alla natura dei nostri terreni di medio impasto, freschi e contenenti un buon livello di sostanza organica. Il terreno rappresenta infatti il punto di partenza per produrre drupacee di alta qualità”.



Poi sono le tecniche colturali portate avanti dai produttori e le condizioni ambientali e climatiche di ogni stagione a fare la differenza. “Per fortuna, nelle nostre colline ci sono stati pochi danni da gelate tardive. Le piogge delle ultime settimane, inoltre, non hanno compromesso la qualità dei frutti con fenomeni di cracking”, come invece è accaduto in tante altre zone cerasicole d’Italia.

I volumi quest’anno ci sono (“nel 2019 metà della produzione era stata compromessa dalla pioggia”) e, in generale, il prodotto che si vede nei Mercati all’ingrosso di Cesena, Bologna e Rimini esprime un alto livello qualitativo. “Ai fini della dolcezza e della pezzatura è fondamentale raccogliere i frutti al momento giusto”, ricorda Babbini. Per fare un esempio, la ciliegia Corniola, varietà dall’inconfondibile forma a cuore allungato, “andrebbe sempre staccata dalla pianta quando la buccia presenta un colore rosso intenso o quasi nero”.

“Fino ad oggi, la campagna 2020 è stata molto positiva con prezzi che non si vedevano da molti anni - conclude - Speriamo ora di chiuderla bene con la nostra punta di diamante, Corniola, che abbiamo appena iniziato a staccare e che raccoglieremo fino ad inizio luglio. Questa varietà, ricercatissima sulle piazze mercatali dell’Emilia-Romagna, riesce solitamente a spuntare un prezzo medio del 30% più elevato rispetto ad una ciliegia dello stesso periodo”.



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