Fertilizzanti, la strada del lento rilascio del potassio

Studio sulla glauconite per risparmiare sulla concimazione minerale

Fertilizzanti, la strada del lento rilascio del potassio
Nella glauconite, un minerale argilloso, sono riposte le speranze per lo sviluppo di una nuova generazione di fertilizzanti. La glauconite, infatti, ha una percentuale relativamente elevata di ossido di potassio (K2O) e il potassio, a sua volta, è uno dei macro nutrienti più importanti per le piante assieme ad azoto e fosforo.

In Russia il minerale è finito al centro di una ricerca della Tyumen State University, che ha valutato il suo effetto stimolante sulle prestazioni del suolo e sulla produttività delle piante. Il dato principale emerso è che dopo l'applicazione gli effetti positivi si notano per almeno due stagioni sul campo. Secondo i ricercatori, questo dimostra la sua completa sicurezza ambientale e un effetto prolungato. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Agronomy. Lo sviluppo di fertilizzanti con la glauconite si baserà sul lento rilascio del potassio, risparmiando sulla concimazione.



"Nel nostro esperimento, la percentuale di ossido di potassio nella glauconite è stata in media del 7,4–7,8%. Gli esperimenti hanno dimostrato che il fertilizzante ha un effetto stimolante dopo l'applicazione al suolo su tutti i parametri per almeno due stagioni: ciò dimostra la completa sicurezza ambientale del minerale come fertilizzante e il suo effetto prolungato", ha dichiarato Maxim Rudmin, coordinatore dello studio nel laboratorio di ricerca di sedimentologia e paleobiosfera della Tyumen State University.
Fino ad ora, le rocce di glauconite non sono state praticamente utilizzate nell'agricoltura russa, a differenza dei tradizionali fertilizzanti di potassio - solfati di potassio e cloruri da depositi di evaporite (depositi minerali di laghi e baie marine). Inoltre, la percentuale di potassio nel suolo è attualmente nel Paese a un livello estremamente basso.



Gli scienziati ritengono che la glauconite sia sufficiente da applicare al suolo non più di una volta ogni due anni, il che riduce il costo del relativo impiego di questo fertilizzante. Ora gli esperti dovranno studiare in dettaglio come migliorare le qualità benefiche del minerale sui terreni, oltre a comprendere i meccanismi di rilascio dei nutrienti dalla glauconite nel suolo.

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