Pesca veronese, l'offerta non basta

Volumi giù del 60%, richieste della Gdo inevase e prezzi alti. Il punto alla mostra di Bussolengo

Pesca veronese, l'offerta non basta
A dispetto dell'esiguità di materia prima, al mercato ortofrutticolo intercomunale di Pescantina e Bussolengo - punto di riferimento per la produzione veronese - la movimentazione di pesche quest'anno è quasi raddoppiata, passando dai cinquemila quintali del 2019 ai 9.500 di questa estate. E i prezzi sono decisamente più alti di dodici mesi fa. "Non riusciamo a soddisfare la domanda delle catene distributive, circa il doppio rispetto all'effettiva disponibilità", ha spiegato il neopresidente del Mercato Gianluca Fugolo in occasione dell'inaugurazione della 46ma Mostra della pesche di Bussolengo.

Nel territorio scaligero le gelate primaverili hanno compromesso buona parte dei raccolti, la perdita stimata si aggira attorno al 60%, ma la qualità viene definita più che soddisfacente. Le pesche del territorio, a marchio Principesca, raggiungono sei catene, cinque nazionali e una tedesca, con punti vendita a Monaco. 



Nella provincia di Verona nel 2019 sono stati 1.743 gli ettari dedicati alle pesche (+1,2% sull'anno precedente), con una una produzione complessiva raccolta di 36.476 tonnellate, in calo del 15,2% rispetto a dodici mesi prima a causa della minor resa. Il prezzo medio, la scorsa estate, aveva superato di poco i 50 centesimi il chilo.

In occasione dell'evento, culminato nel weekend con una cena a base di pesche nella via principale del comune veronese, sono stati insigniti vari produttori: il premio Città di Bussolengo 2020 è andato all'azienda F.lli Cordioli; il San Valentino all'azienda Marco Girelli; il Fondazione del Mercato ortofrutticolo all'azienda Mario Adami. Al top per le pesche gialle Diego Zanetti; primo premio pesche bianche a Corte Angiolisa; vincitore per le nettarine F.lli Zanotti. Premio speciali ad Armando Messetti per la produzione di pesche biologiche.