«Un agosto effervescente per angurie e pesche»

Generalfrutta: «Uva da tavola sottotono, ma i listini saliranno a settembre»

«Un agosto effervescente per angurie e pesche»
Un’apertura di settimana positiva per il Centro agroalimentare di Verona, nonostante il forte maltempo di domenica 23 agosto. 

“Questo lunedì, così come quelli precedenti di agosto, abbiamo lavorato tanto: l’afflusso della clientela è stato regolare con buoni scambi e prezzi soddisfacenti per la maggior parte degli articoli di stagione più richiesti”, dice a Italiafruit News Filippo Guandalini, commerciale della Generalfrutta, azienda grossista che opera al mercato scaligero.

Finora l’estate ha garantito all’azienda risultati commerciali in linea con le campagne estive degli ultimi anni. Ciò è stato possibile grazie alle ottime performance del mese di agosto, favorito dal buon livello di turisti che hanno “riempito” bacini di destinazione strategici per Verona come il Lago di Garda e il Trentino-Alto Adige



“Qui a Veronamercato - prosegue - stiamo lavorando soprattutto in tre giornate della settimana: lunedì, giovedì e venerdì. L’interesse della clientela continua a concentrarsi su nettarine, pesche, angurie e meloni. L’uva da tavola registra invece un andamento commerciale un po’ rallentato, ma è anche normale visto che il periodo migliore per questo prodotto prende il via solitamente da settembre”. 

In relazione ai prezzi del momento si deve segnalare che le pesche di maggiore pezzatura e bellezza, diversamente da altre annate, pareggiano i valori delle nettarine di miglior qualità a fronte di una offerta particolarmente scarsa. “Con la merce di calibro AAA e AAAA si spuntano i due euro il chilo. Un valore che viene anche superato se le pesche e nettarine sono siciliane".

"Risultano soddisfacenti anche le quotazioni delle angurie con le produzioni di buona qualità che oscillano da 0,4 a 0,5 euro il chilo, mentre la merce Extra quota a 0,7-0,8 euro il chilo”. Il valore medio dell’uva da tavola continua invece a rimanere mediamente più basso rispetto allo stesso periodo del 2019, tanto per le tipologie senza semi quanto per le varietà tradizionali con seme come “l’Italia che oggi raggiunge punte di 2,5 euro il chilo. A partire da settembre - conclude Guandalini - ci attendiamo comunque un aumento dei listini”.


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