Kiwi in Cina, cosa cambia con il nuovo accordo

Kiwi in Cina, cosa cambia con il nuovo accordo
“La cooperazione ortofrutticola esprime apprezzamento per il  risultato conseguito in materia di esportazione del kiwi in Cina, che faciliterà e velocizzerà le procedure di commercializzazione nel paese asiatico: se finora esportare kiwi in Cina richiedeva più di 40 giorni di viaggio, in seguito al nuovo accordo i tempi di percorrenza si ridurranno di almeno due settimane”. Così Davide Vernocchi, coordinatore del settore ortofrutta di Alleanza Cooperative Agroalimentari, commenta la firma da parte del direttore del Servizio fitosanitario centrale Mipaaf  Faraglia e dell’Ambasciatore cinese in Italia Li Junhua, di un addendum al protocollo per l’esportazione di Kiwi in Cina, con la quale i due paesi si sono impegnati a ridurre i tempi di soddisfacimento dei requisiti per l’esportazione di kiwi, semplificando le operazioni di esportazione.



“Il documento siglato ieri recepisce le richieste degli operatori che in questi anni sono state negoziate con efficacia, grazie ad una filiera organizzata e compatta e con il supporto e coordinamento del Cso Italy, presso gli uffici competenti del Ministero - prosegue Vernocchi - In considerazione che la nave stiva è un mezzo già utilizzato da altri Paesi concorrenti, le richieste degli operatori italiani miravano proprio a migliorare e semplificare le procedure necessarie per consentire l'esportazione in maggior sicurezza e con maggiore velocità dei kiwi in un mercato così lontano e sul quale l’aspetto logistico riveste un’importanza cruciale”. In virtù del nuovo addendum si ottimizzeranno le fasi logistiche ottenendo maggiori garanzie qualitative sui prodotti: le spedizioni in compartimenti sigillati, infatti, eviteranno ricontaminazioni e permetteranno di mantenere una temperatura di refrigerazione ottimale durante tutto il viaggio in stiva. 

“Ancora una volta – conclude il coordinatore ortofrutticolo dell’Alleanza cooperative - vale la pena richiamare la massima attenzione sui tempi di negoziazione dei protocolli e delle loro condizioni operative, che auspichiamo vengano ridotti anche per le esportazioni di altri prodotti ortofrutticoli freschi, determinando così vantaggi tangibili alle imprese che si trovano ad  affrontare un mercato mondiale sempre più difficile e competitivo” .

Fonte: Ufficio stampa Alleanza Cooperative Agroalimentari